Taglio aliquote IRPEF? I contribuenti pagheranno di più

di Nicola Santangelo

15 Ottobre 2012 14:00

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Il Governo taglia le aliquote IRPEF: un punto percentuale in meno per i primi due scaglioni di reddito (fino a 28.000 euro) a partire dal 2013, come deliberato con la la Legge di Stabilità . Già  non era tantissimo (facendo due conti significa ritrovarsi in busta paga un centinaio di euro l’anno in più). In più c’è la vera novità  su cui la sordina IRPEF non funziona: con la stessa Legge di Stabilità  sarà  sottratto dalle tasche dei contribuenti almeno il doppio di quanto beneficeranno con il taglio delle aliquote IRPEF.

La Legge di Stabilità  2013 – oltre a imporre una cura dimagrante a Ministeri, Regioni, Servizio Sanitario Nazionale e pubblico impiego – ordina anche una dieta ferrea a tutti i contribuenti.

L’intervento IRPEF che costerà  all'Erario circa 5 miliardi di euro sarà  riccamente ripagato dall’aumento IVA dal prossimo giugno.

Ma non è finita qui. E' prevista, infatti, sia l'introduzione della cosiddetta Tobin Tax – ossia la tassa sulle transazioni finanziarie – sia, come paventavamo lo scorso febbraio, la rimodulazione di detrazioni e deduzioni IRPEF.

  • Scelta negativa poiché abbatte sensibilmente lo sgravio fiscale che la maggioranza dei contribuenti riusciva ad ottenere al momento della dichiarazione dei redditi dopo aver pazientemente conservato scontrini e ricevute fiscali.
  • Scelta pericolosa poiché grava esclusivamente sui contribuenti onesti ossia quelli che dichiarano correttamente il proprio reddito.

Si punta, in pratica, ad introdurre per le deduzioni una franchigia di 250 euro per i redditi superiori a 15.000 euro mentre per le detrazioni sarà  introdotta una soglia complessiva di 3.000 euro.

A conti fatti, rispetto all'anno scorso riusciremo a dedurre e a detrarre di meno. In mezzo a tutti questi tagli, però, la Legge di Stabilità  introduce una nuova, imbarazzante, detrazione fiscale. E' confermata, infatti, la detrazione del 19% sulle somme che i contribuenti versano allo Stato a titolo di donazione per ridurre il debito pubblico.