Puntare alla crescita finanziando le start-up: è quel che si propone il Ministero dello Sviluppo Economico riservando incentivi pari a 210 milioni di euro in due anni come previsto dal nuovo Decreto Sviluppo bis.
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REQUISITI DI ACCESSO
A chi sono indirizzati gli incentivi? Alle imprese innovative con meno di 4anni di attività , con un fatturato inferiore a 5 milioni di euro, che non distribuiscono utili.
Importante, dunque, la presenza di una struttura innovativa, che investa almeno il 30% delle spese in ricerca e sviluppo o impieghi, per almeno un terzo della forza lavoro, ricercatori, dottori o dottorandi. In alternativa si potrà dimostrare di essere titolari o licenziatari di un brevetto.
LE AGEVOLAZIONI
Una volta riconosciuta come start-up innovativa, l'impresa potrà accedere alle agevolazioni inserite nel Decreto Sviluppo (Dl Crescita 2.0), che prevedono l'esonero spese per iscrizione al Registro Imprese e vincoli meno stringenti sul rientro delle perdite, nonché la possibilità di remunerare amministratori, dipendenti e collaboratori con azioni, quote, titoli, diritti, opzioni e strumenti finanziari. In tal caso, il reddito di lavoro derivante non concorrerà alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e contributivi.
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Previsti infine una serie di sconti fiscali. Infatti, i contribuenti che investono nel capitale sociale di una o più start-up hanno diritto ad una detrazione IRPEF pari al 19% per un triennio sulla somma investita, direttamente o tramite Ocr. La quota di reddito indetraibile potrà essere portata in detrazione negli anni successivi ma comunque non oltre il terzo. L'investimento massimo detraibile per ciascun periodo d'imposta è pari a euro 500.000 e deve essere mantenuto per almeno due anni.
Infine, gli investimenti delle società potranno essere dedotti nella misura del 20%. Anche in tal caso resta valida la regola di mantenere l'investimento per almeno due anni. Il massimo agevolabile è pari a 1,8 milioni.
CONTRATTI E ASSUNZIONI
Le assunzioni possono essere fatte facendo ricorso al contratto a tempo determinato per una durata variabile tra i 6 mesi e i 3 anni rinnovabili più volte anche senza soluzione di continuità , con possibilità , dopo i 36 mesi, di un ulteriore rinnovo di un anno.
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Tutto questo avverrà senza dover corrispondere il contributo addizionale dell'1,4%.
Una parte variabile dello stipendio potrà essere pagata anche con quote della società .