Nuovi modelli organizzativi per preservare l’occupazione

di Alessia Valentini

Pubblicato 29 Ottobre 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

In un periodo di fallimenti e disoccupazione, colpisce la notizia dell’accordo tra McDonald's e sindacati, per preservare il posto di lavoro di 95 dipendenti, dopo il mancato rinnovo del contratto di affitto del ristorante da parte del Comune di Milano.

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Il prossimo affittuario sarà  Prada (vincitore della gara), ma nel frattempo la multinazionale americana avrebbe dovuto affrontare il licenziamento dei suoi addetti. Per un volta, invece, le cose sono andate diversamente a riprova che l'adozione di modelli organizzativi volti alla tutela dell’occupazione possono fare la differenza.

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L’accordo con Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e Uiltucs-Uil permetterà  di ricollocare i dipendenti nei ristoranti della zona in funzione dei profili orari settimanali, mentre i dipendenti con 40 ore settimanali sperimenteranno l'orario spezzato su 6 giorni la settimana a fronte di una contropartita economica anch'essa oggetto dell'accordo.
I dipendenti con un orario parziale superiore o pari a 30 ore settimanali potranno trasformare, su base volontaria, il proprio contratto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno con orario spezzato.

La sperimentazione di queste forme di flessibilità  avrà  durata fino al 30 aprile 2013 e sarà  quindi soggetta a una verifica da entrambe le parti.

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In pratica oltre ad evitare il licenziamento dei lavoratori l’azienda ha puntato ad aumentare la produttività  degli altri ristoranti dell'area Milanese per bilanciare la perdita di una sede così centrale.

Certo, le PMI non è detto che abbiano la forza economica per reinvestire, ma deve far riflettere la scelta di valutare soluzioni alternative a quella classica: in caso di crisi si taglia il personale. Questo dictat, che comporta immediato riequilibrio di conti ma anche impoverimento produttivo e competitivo dell’azienda – a lungo andare ne può determinare la chiusura.

Ove possibile, le persone – asset aziendale strategico – vanno dunque curate e mantenute al massimo dell’efficienza e non considerate una voce di costo, optando per modelli organizzativi alternativi e reinterpretando le esigenze dell’impresa favorendo la flessibilità  e l’occupazione per tutti.