Il Vocabolario del lavoro al tempo della crisi

di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Ottobre 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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La crisi, l’aumento della disoccupazione, le dinamiche di domanda e offerta di lavoro, i nuovi modelli di marketing e di finanziamento: è un periodo di enormi cambiamenti sul mercato del lavoro, e a testimoniarlo c’è anche il vocabolario.

Isteresi, neet, mismatch, crowdsourcing [<< leggi qui di cosa si tratta], crowdfunding [<< leggi qui il significato], termini tecnici, in alcuni caso noelogismi, che sono utili a fotografare la realtà  che cambia. Vediamo cosa significano.

Isteresi

Deriva dal greco hysteresis e significa ritardo. Applicato all’economia, questo termine indica la persistenza di un alto livello di disoccupazione dopo uno shock.

Si tratta di una teoria economica per cui, in parole molto semplici, gli effetti di una crisi sul tasso di disoccupazione tendono ad essere permanenti.

Ci sono diversi modelli che spiegano l’isteresi della disoccupazione: fra i più importanti, quello sul diverso comportamento (asimmetria) di insider e outsider, secondo cui i primi, ovvero coloro che sono restati nel mondo del lavoro, hanno maggior potere contrattuale e lo usano per difendere il proprio salario più che per favorire il reingresso dei disoccupati.

L’effetto è che quando la situazione migliora (si esaurisce lo shock iniziale, la crisi) si verifica una tendenza all’aumento dei salari più che all’aumento dell’occupazione. A questo contribuisce anche il modello chiamato dei salari di efficienza, per cui le imprese sono disposte a pagare stipendi più alti del mercato agli insider per evitare i maggiori costi (di formazione, inserimento e via dicendo) dell’inserimento degli insider.

Mismatch

Per esteso, di parla di mismatching delle competenze o degli skills, e anche questo può essere un effetto dell’isteresi della disoccupazione (nel caso in cui un lavoratore altamente specializzato resti per molto tempo senza lavoro a svantaggio dell’aggiornamento delle competenze professionali).

Comunque, in generale il mismatch è uno squilibrio fra domanda e offerta di lavoro, e più in particolare fra le competenze richieste dalle aziende e quelle offerte da chi cerca lavoro.

Un esempio di cui si ha notizia frequente riguarda le imprese che cercano specializzazioni artigiane difficili da reperire e i ragazzi che hanno lauree e titoli di alto livello e non trovano però sbocchi sul mercato. Si tratta di un fenomeno che comporta uno svantaggio dell’occupazione giovanile (non a caso, particolarmente toccata dalla crisi)

Neet

Questo è un neologismo, ormai molto conosciuto, legato alla disoccupazione giovanile. È un acronimo dall’inglese, che sta per Not in Education, Employment or Training.

Si parla anche di generazione ni ni, dallo spagnolo ni estudian ni trabajan. Il signifciato è lo stesso: giovani che non studiano, non lavorano, non fanno training. Si tratta di uno degli effetti più drammatici della crisi: la disoccupazine giovanile in Italia è sopra il 35%.

Crowdsourcing e Crowdfunding

I due termini crowdsourcing e crowdfunding invece, più che la crisi, riguardano i modelli di lavoro del terzo millennio.

Il crowdsourcing è un modello di collaborazione per cui le aziende si avvalgono della partecipazione volontaria di clienti, appassionati del settore, esperti per mettere a punto nuovi servizi, o prodotti.

È un tipo di strategia che in genere si avvale di internet e del web, e che ad esempio può essere utile alle PMI che faticano a rivolgersi ai guru del marketing ma che hanno bisogno di soluzioni creative. Ci sono siti internet (Zooppa, BtooB) specializzati in questo tipo di campagne a cui possono partecipare tutti gli utenti.

Il crowdfunding è poco praticato in Italia. Prevede la possibilità  di raccogliere finanziamenti online per idee di business, o per la realizzazione di specifici progetti. Anche qui, ci sono piattaforme specializzate (fra le più note, l’americana Kickstarter).

Esistono anche realtà  italiane, come Siamosoci.com, Started [<< Leggi di cosa si tratta], Eppela [<< Leggi cos’è], e novità  normative, con agevolazioni fiscali per gli investimenti in start up, potrebbero arrivare con il pacchetto Sviluppo due.