In un mondo del lavoro che tende a ridurre le possibilità di carriera per gli over 50 – complice anche la crisi economica – una piccola soddisfazione arriva dall’università di Haifa: secondo uno studio dell’ateneo, è proprio dopo i 50 anni che le figure ad alta professionalità come i manager ottengono i risultati migliori, con un picco della vitalità professionale – intesa come capacità di svolgere le proprie mansioni con passione, vigore e competenza traendone soddisfazione – a 57 anni.
La ricerca ha esaminato le performance di 545 professionisti dei settori hi-tech, engineering e infrastutture del pubblico e del privato in diverse posizioni manageriali, rilevando un legame fra prestazioni dei manager e loro età .
Questa vitalità professionale comporta maggiore abilità nel gestire le risorse ed aver successo, un buon bilanciamento fra carriera e vita privata e anche una maggior fedeltà all’impresa.
Sarà contenta il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che ha definito un’assurdità che un lavoratore con oltre 50 anni abbia difficoltà a re-inserisi nel mercato. E nel suo intervento in Parlamento sul tema degli esodati, ha sottolineato la necessità di una nuova cultura del lavoro che si liberi «dall’idea che, superati i 50 anni, ci si avvicini verso un declino progressivo delle capacità e dell’impegno lavorativo, e che pertanto sia impossibile per un sessantenne trovare un lavoro, anche solo part-time».
Malgrado gli auspici del ministero, il rischio di espulsione o sotto-occupazione per professionalità di alto livello sopra i 50-60 anni esiste. Secondo i dati Federmanager nel 2011 hanno perso il lavoro 6mila dirigenti, il numero più alto dal 2004. In oltre la metà dei casi la risoluzione del rapporto riguarda manager sopra i 50 anni. E ci sono anche professionisti che, per rimanere in azienda, accettano una dequalificazione.
Tutto questo mentre la riforma delle pensioni ha alzato l’età pensionabile rendendo ancora più urgente la necessità di ricollocarsi per professionisti ancora molto lontani dalla pensione.
Qualche nuovo strumento c’è: nella riforma del lavoro ci sono agevolazioni (riduzione del 50% della contribuzione) per l’assunzione di lavoratori disoccupati over 50 nel prossimo anno.
Associazioni di categoria come Federmanager e Manageritalia promuovono molte iniziative focalizzate al reinserimento di queste professionalità , spesso rivolgendosi proprio alle PMI, che possono aver bisogno di competenze manageriali per gestire particolari situazioni (passaggio generazionale) o sfide di competitività : internazionalizzazione, marketing, organizzazione, innovazione.