Partite IVA nel 2012 ancora in calo

di Roberto Rais

Pubblicato 27 Giugno 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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Continua l'emorragia delle Partite IVA in Italia,stando ll’i dati dee'Osservatorio sulle Partite IVA del Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia: nel mese di aprile 2012 le aperture di posizioni IVA per professionisti e PMI sono diminuite di 3 punti percentuali su base annua e di 26 punti rispetto a marzo.

Complessivamente, ad aprile sono state aperte 46.337 nuove Partite IVA, con una flessione del 2,94% su base annua e del 25,8% rispetto al precedente mese di marzo.

In particolar modo, il crollo riguarda soprattutto le nuove partite IVA immobiliari (con una contrazione di 28 punti percentuali), nella fornitura di acqua, reti fognarie e gestione rifiuti (-41%) e nelle manifatture (- 7,5%, con: -50% nei derivati del petrolio, -22% nella fabbricazione di prodotti in metallo e -35% nell'elettronica domestica).

In flessione anche le attività  finanziarie e assicurative, con un passo indietro del 23% rispetto a marzo e 10,4 punti percentuali su base annua.

Positivo è il contributo dei più giovani: di tutte le partite IVA aperte ad aprile 2012, infatti, il 51,3% si riferisce a giovani di età  non superiore ai 35 anni.

Gli under 35 costituiscono anche l'unica fascia di età  in aumento rispetto allo stesso mese del 2011, con una progressione pari a 13,6 punti percentuali, contro il +26% di marzo.

Stabile anche la ripartizione per sesso, con gli uomoni che continuano ad esser popolazione prevalente rispetto alle donne, conquistando una fetta pari al 65% delle aperture.

Per quanto concerne le tipologie, il 77% delle nuove partite IVA appartiene a persone fisiche, mentre le società  di capitali si attestano a quota 14,8 per cento (la quota rimanente è in capo alle società  di persone).
Su base annua, le persone fisiche garantiscono un incremento dell'1,74%, mentre precipitano – rispettivamente del 17,50% e del 12,59% – le aperture di società  di capitali e di persone.

A livello territoriale, il 42,5% delle nuove aperture è avvenuto nel Nord Italia, contro il 22,6% del Centro e il 34,9% di Sud e Isole.