In tempo di crisi, visto che certamente non dà lo Stato si accontenta di ricevere a rate.
In realtà lo faceva anche prima, solo che adesso è più facile: grazie al decreto sulle semplificazioni fiscali, infatti, è possibile chiedere di rateizzare la propria cartella di pagamento applicando però una rata crescente invece di quella costante.
In più, la rateazione non è più possibile solo se non si pagano due rate consecutive, e non possono essere iscritte ipoteche in pendenza di cartelle pagate a rate.
Dal 1 marzo 2012, poi, Equitalia ha emanato una direttiva con il fine di agevolare i contribuenti con difficoltà economiche. Vediamo come.
Rata sprint. Chi ha debiti di importo inferiore ai 20 mila euro potrà avvalersi della cosiddetta “rata sprint”: con una semplice istanza da parte degli addetti alla riscossione sarà possibile pagare in 48 rate i debiti iscritti a ruolo, con una rata minima di 100 euro salvo particolari situazioni. In precedenza il limite era di 5mila euro.
Nuova mediazione tributaria. Da aprile è in vigore la nuova mediazione tributaria. In una circolare emanata a marzo ed avente per oggetto la medesima mediazione, le Entrate hanno specificato che “se le somme versate a seguito dell’accordo sono lievemente inferiori a quelle dovute per un errore del contribuente che, anche oltre il termine di legge, ha poi sanato l’errore, l’ufficio valuta l’opportunità di ritenere valido il pagamento, tenendo conto dell’intento deflativo dell’istituto e dei principi di economicità , nonché di conservazione dell’atto amministrativo”.
Flessibilità . Non solo. Le rate, a seconda delle necessità , possono variare l’una dall’altra, mentre differenze di pochi euro o piccoli ritardi di pagamento non comporteranno automaticamente l’apertura di un contenzioso, anche se questa soluzione rimane applicabile dall’Agenzia e non sono rari i casi, attuali, in cui quest’ultima ha disposto di questa misura.
Guerra alle frodi. Detto questo, chi cercherà di frodare il fisco verrà combattuto senza pietà . Da maggio è infatti in vigore il decreto fiscale, che come noto prevede numerose misure per combttere gli evasori. Tra queste, si segnalano i maggiori poteri di controllo per agenzie fiscali e Guardia di finanza, la maggior accessibilità alle banche dati immobiliari da parte di agenzie fiscali e agenti della riscossione e modifiche alle competenze in materia doganale, cui si aggiungono un inasprimento delle sanzioni e, negli studi di settore, un’estensione delle possibilità di ricorrere all’accertamento induttivo in caso di irregolarità o anomalie legate al modello di comunicazione.
In conclusione, il Governo sta cercando di porre le basi per la creazione di un paese diverso, in cui gli obblighi fiscali vengono tendenzialmente rispettati a fronte di una maggiore flessibilità nel venire incontro a situazioni di difficoltà economica.
Difficile dire se riuscirà nel suo intento, quello che è certo è che la morsa del fisco nel nostro paese, legittima o meno, a rate o in toto, continua ad essere comunque asfissiante e gli avvenimenti degli ultimi tempi sono tristemente qui a ricordarcelo.