Ultimi giorni per correggere fatture al 20%

di Nicola Santangelo

7 Marzo 2012 15:00

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Ultimi giorni per sanare le fatture attive emesse erroneamente con Iva al 20% anziché al 21%. E' quanto ha comportato l'aumento dell'Iva dello scorso settembre. Il 16 marzo, in coincidenza con il saldo Iva 2011, imprese e professionisti potranno regolarizzare le fatture emesse a fine 2011 con Iva errata. Superata tale data il Fisco richiederà  la maggiore Iva dovuta, gli interessi legali e una sanzione amministrativa compresa fra il 100% e il 200% della maggiore imposta dovuta.

Se si vogliono evitare sanzioni salatissime è meglio verificare che fra le fatture emesse nel mese di dicembre 2011 nel caso di contribuenti mensili ovvero nel periodo settembre-dicembre 2011 nel caso di contribuenti trimestrali non ve ne sia qualcuna con Iva al 20% piuttosto che al 21%. Se così fosse si avrebbe tempo fino al 16 marzo per regolarizzarle.

Come correggere le fatture?
Qualora la fattura sia solo stampata ma non ancora consegnata alla parte, è possibile annullarla e sostituirla con altra fattura regolamentare. Diversamente dovrà  essere emessa una nuova fattura per l'importo dell'Iva. Il nuovo documento dovrà  essere datato e numerato in ordine progressivo per anno solare e dovrà  contenere il riferimento alla fattura originaria che va a integrare. Le fatture dovranno essere annotate entro 15 giorni nel registro delle fatture emesse e l'imposta deve essere contabilizzata nella liquidazione periodica e nella dichiarazione annuale Iva di competenza.

Quando correggere le fatture?
Il termine ultimo per correggere le fatture è fissato al prossimo 16 marzo. I contribuenti mensili potranno correggere le fatture errate emesse nel mese di dicembre scorso; i contribuenti trimestrali, invece, potranno correggere le fatture emesse nel quarto trimestre 2011.

Sanzioni
Non sono previste sanzioni se la regolarizzazione delle fatture avviene nei tempi precedentemente indicati. In caso contrario è previsto il pagamento di interessi legali e di una sanzione amministrativa compresa fra il 100% e il 200% della maggiore imposta dovuta.