L'Italia naviga in acque tumultuose e lo sappiamo: da qualche parte bisogna trovare i soldi e fare cassa. Due le probabili alternative: si tagliano le detrazioni o si aumenta l'Iva? Alla fine cambiando l'ordine dei fattori il risultato non cambia: nelle tasche dei contribuenti rimarranno sempre meno monete. Sia chiaro, al momento niente di sicuro ma le recenti affermazioni del numero uno dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, mi fanno temere che nel breve arriveranno sensibili tagli alle detrazioni.
Che si tratti di aumento dell'Iva a partire dal prossimo mese di ottobre o di tagli alle detrazioni da poter far valere con la prossima dichiarazione dei redditi, il risultato è uguale. Solo che nel primo caso sarà il contribuente a pagare di più per ogni acquisto mentre nel secondo caso lo stesso contribuente non potrà più portare a detrazione alcune spese sostenute nel corso dell'anno. Facendo due conti, il saldo finale che rimane nelle nostre tasche sarà sempre meno.
Il dubbio mi è sorto ascoltando alcune recenti affermazioni di Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, il quale ha in mente, per il futuro, un Fisco più semplificato in modo da agevolare i rapporti con i cittadini. E per questo sono sul tavolo una serie di norme procedurali che non si rifletteranno sul bilancio poiché saranno a saldo zero.
Poi accenna alle dichiarazioni fiscali: mi piacerebbe arrivare, dice Befera, ad una dichiarazione dei redditi per le persone fisiche di due pagine, non di 140 come oggi. E' vero. Oggi per compilare correttamente una dichiarazione dei redditi occorre essere laureati in economia e commercio. Ma andiamo più a fondo e cerchiamo di individuare il motivo per cui le istruzioni del modello Unico arrivano a 140 pagine.
Il modello è composto da una serie di campi che contengono i dati personali e i redditi di terreni, fabbricati e per lavoro dipendente. A seguire il contribuente potrà far valere diverse deduzioni o detrazioni fiscali quali quelle per carichi di famiglia, spese sanitarie, spese di istruzione, interessi su mutui, spese per il recupero del patrimonio edilizio o per la riqualificazione energetica e così via.
Semplificare la dichiarazione dei redditi significherà , inevitabilmente, agire su detrazioni e deduzioni e, pertanto, penalizzare i contribuenti che con molta pazienza conservano per un anno intero scontrini e ricevute al fine di godere di un beneficio fiscale anche se minimo. Ci auguriamo, quindi, che la semplificazione tanto agognata da Befera non sia indirizzata a limitare l'applicazione di detrazioni e deduzioni ma piuttosto sia rivolta alla mera semplificazione dei calcoli matematici da computare per addivenire al risultato finale.