ICT: giù le tariffe professionali, in aumento le partite IVA

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 31 Gennaio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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Come confermano i recenti dati ASSINTEL – l’associazione delle imprese italiane dell’ICT – anche il settore dell’Informatica sta patendo gli effetti della crisi economica e versa in gravi difficoltà .

Un dato interessante è la dinamica dell’occupazione: nel 2011 sono diminuiti i posti fissi, mentre sono aumentate le Partite Iva. Attenzione però: a causa dell’inflazione le tariffe dei professionisti sono rimaste ai livelli minimi, ragion per cui lo scenario in evoluzione rivela come stanno le cose davvero in azienda: non si assume più con contratti strutturati, il massimo che si può fare è prendere il consulente IT a partita IVA.

L’occupazione si è mantenuta stabile sui livelli del 2010, è vero, ma questo solo perché si è verificata una crescita del 3% dei lavoratori atipici, a scapito dei dipendenti (oltre che degli stessi atipici, assunti in genere con condizioni contrattuali ben poco entusiasmanti).

Ad oggi, comunque, nel settore IT il 25% lavora con partita IVA.

Lo stipendio medi lordo di un impiegato si aggira sui 24mila euro, e nel 2011 è salito soltanto dell’1%.

Ma è sul fronte delle tariffe professionali che si registra una situazione negativa:

  • un giorno lavoro di un programmatore nel 2006 costava 296 euro, oggi invece 236 euro.
  • il costo di un giorno lavoro per un Project manager è passato da 776 a 535 euro, un calo del 31%.

Accanto a questi dati non rosei, la ricerca fornisce anche qualche dato più ottimistico: la percezione dei giovani nei confronti del settore informatico è migliorata e si registra un incremento del 7% dei laureti in ingegneria.

Le figure più richieste dal mercato sono il business analyst, security engeneer, service manager.