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Regime dei minimi 2012: solo per pochi fortunati

di Francesco Mantica

23 Gennaio 2012 14:30

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Il nuovo regime dei minimi, ossia quel regime fiscale che prevede agevolazioni per i piccoli imprenditori e professionisti attraverso una riduzione dei costi e delle imposte, è in vigore e prevedendo, al posto di Irpef e addizionali varie, un’unica imposta sostitutiva calcolata sulla base del proprio fatturato, inteso come differenza tra ricavi e costi.

La riforma del regime dei minimi è attiva a partire dal 1 gennaio del 2012, e prevede interessanti novità  per i piccoli imprenditori che decidano di accedere a questo tipo di regime. Innanzitutto l’imposta sostitutiva, dal precedente 20%, dal nuovo anno è stata ridotta al 5%. Il regime sarà  inoltre applicabile, oltre che per il periodo d’imposta iniziale, anche per i 4 anni successivi e sarà  ulteriormente estendibile per i giovani fino a 35 anni di età .

Come si può notare il nuovo regime presenta numerosi vantaggi. Purtroppo, però, molti imprenditori non vi potranno accedere: ci sono infatti delle precise condizioni che devono essere rispettate. Innanzitutto il contribuente non deve aver esercitato negli ultimi tre anni “attività  artistica o professionale, ovvero d’impresa, anche in forma associata o familiare”. Aver svolto attività  imprenditoriale nei tre anni passati costituisce dunque, anche se si è giovani, un ostacolo insormontabile ai minimi; l’attività  che si vuole esercitare, poi, non dove essere “in alcun modo” riconducibile a una precedente attività  svolta in forma di lavoro autonomo o indipendente; mentre nel caso in cui si intenda proseguire un’attività  di impresa iniziata da un altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi “realizzati nel periodo di imposta precedente quello di riconoscimento del predetto beneficio” non deve superare i 30.000 euro.

Agevolazioni sono previste in ogni caso anche per coloro che non appartengono alle categorie di cui sopra: professionisti e imprese possono accedere ad un regime contabile intermedio, notevolmente semplificato, che prevede, tra le altre cose, l’esonero della registrazione, della tenuta delle scritture contabili, dell’Irap e dei versamenti periodici Iva. Con l’introduzione del nuovo regime dei minimi, pertanto, i regimi contabili previsti per i professionisti rimangono i seguenti: regime di contabilità  semplificata, regime di contabilità  ordinaria, regime degli ex minimi e, appunto, il nuovo regime appena introdotto.

Il senso di tutte queste innovazioni dal punto di vista fiscale appare chiaro: da un lato, si vuole incentivare la nuova e giovane imprenditoria: stanti tutti i requisiti di accesso, infatti, è presumibile che al nuovo regime possano accedere solo pochi, giovani fortunati che decidano di iniziare quest’anno la loro prima attività ; dall’altro, si vuole incentivare la maggior parte dei giovani professionisti e delle imprese ad accedere ad un regime di “contabilità  semplificata”, in modo tale da sveltire le attività  imprenditoriali ed esercitare allo stesso tempo un maggiore controllo fiscale sull’imprenditoria italiana.