Transazioni finanziarie: le nuove regole per i controlli fiscali

di Francesco Mantica

Pubblicato 4 Gennaio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

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Nel 2012 la lotta all’evasione fiscale si concretizza in banca: secondo quanto stabilito dalla manovra 2011, tutti gli operatori finanziari, dal 1 gennaio 2012 sono obbligati a comunicare periodicamente all’Anagrafe Tributaria le movimentazioni relative a ogni soggetto che intrattenga con loro qualsiasi rapporto “ed ogni informazione relativa ai predetti rapporti necessaria ai fini dei controlli fiscali”.

Fino al 2011 l’accesso alle movimentazioni bancarie era sottoposto a limitazioni e autorizzazioni tali che il Fisco poteva avere accesso solo a verifica già  iniziata. Ora, invece, le verifiche iniziano fin dall’esame preventivo sui movimenti dei contribuenti.

L’avvio della procedura per attivare le indagini finanziarie resta sottoposto a un iter specifico.

La manovra finanziaria di fine 2011 ha reso però più affilate le armi a disposizione dell’amministrazione.

Gli evasori fiscali è bene che comincino a prepararsi, perché hanno le ore contate.

Con questa norma tutti i movimenti finanziari in Italia sono ora, di fatto, senza segreti per il Fisco. Quest’ultimo, infatti, può ora “giocare d’anticipo”.

La prospettiva invertita delle verifiche, per cui l’indagine non parte dal Fisco ma al esso si riconduce, si configura come una mossa senza precedenti per stanare gli evasori.

Gli 007 fiscali, acquisendo e analizzando tutti i dati sulle transazioni finanziarie, che vengono loro trasmessi dagli operatori finanziari, dispongono di una vera e propria “licenza di uccidere” l’evasore.