L’AgCom ha approvato la delibera con cui regolamenta i nuovi costi di terminazione per la telefonia mobile in Italia (quelli che un operatore paga ad un altro in caso di uso della sua rete) con cui ci si adegua alle richieste dell’Unione Europea che, da tempo, chiede un drastico taglio. Obiettivo, allinearsi agli agli altri paesi UE e contribuire ad una riduzione delle tariffe finali per gli utenti, dal momento che a minori costi di terminazione dovrebbe corrispondere anche un taglio di prezzi delle tariffe della telefonia fissa e mobile.
La situazione attuale è la seguente:
- TIM, Vodafone e Wind: 5,3 centesimi di euro al minuto;
- 3 Italia (H3G): 6,3 centesimi di euro al minuto.
Il nuovo schema di costi approvato dall’AgCom sarà così articolato:
Dal 2012
- TIM, Vodafone e Wind: 2,5 centesimi di euro al minuto;
- 3 Italia (H3G): 3,5 centesimi di euro al minuto.
Dal 1° gennaio 2013
- TIM, Vodafone e Wind: 1,5 centesimi di euro al minuto;
- 3 Italia (H3G): 1,7 centesimi di euro al minuto.
Dal 1° luglio 2013
- TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia (H3G): 0,98 centesimi di euro al minuto.
Tagli che non son piaciuti a Vodafone, che avrebbe voluto una progressione della riduzione dei costi più soft. Secondo il gestore, questa riduzione non comporterà un calo delle tariffe finali ma anzi pregiudicherà gli investimenti nello sviluppo della rete mobile.
Dello stesso avviso Wind, mentre un no comment arriva da 3 Italia che invece probabilmente starà festeggiando per aver ottenuto sino al 2013 l’asimmetria di prezzi a suo favore sfruttando ancora per due anni la sua posizione di new entry del mercato della telefonia mobile.
Nessun commento invece da parte di Telecom Italia mentre Fastweb fa sapere di essere scioccata da questa decisone dell’AGCOM che doveva essere invece ancora più netta e rispettare quanto richiesto dall’Unione Europea che premeva per i 0,98 centesimi di euro al minuto già dal 2012.
In ogni caso è ben chiaro che la partita sui costi di terminazione non si chiuderà certamente qui.