Quella di aprire un agriturismo potrebbe essere una scelta piuttosto azzeccata in Italia. Si tratterebbe, in pratica, di dare ospitalità a campeggiatori in alloggi o spazi per un breve periodo di tempo, somministrare pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri o da prodotti definiti a “chilometro zero” ossia di aziende agricole della zona e organizzare attività ricreative, didattiche, culturali e sportive ovvero attività finalizzate alla valorizzazione del territorio come ad esempio le escursioni.
Possono aprire un agriturismo gli imprenditori agricoli ossia coloro che svolgono attività di coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali nonché la trasformazione e la vendita di prodotti agricoli collegati alla normale attività .
La società agricola, che svolge attività di agriturismo, deve avere come oggetto esclusivo l'esercizio dell'agricoltura e delle attività connesse. E' possibile costituire società semplici, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, società per azioni e cooperative. La ragione sociale deve contenere l'indicazione “società agricola” e fra i soci devono essere presenti soggetti aventi la qualifica di imprenditore agricolo professionale.
La ditta individuale rappresenta sicuramente la forma giuridica più semplice anche dal punto di vista degli adempimenti. In tal caso, infatti, non dovrà essere versato nessun capitale minimo né sarà richiesta la presenza di un notaio. E' sufficiente l'iscrizione al registro delle Imprese e la richiesta della Partita Iva.
Da non sottovalutare anche le disposizioni SIAE che intervengono quando in un locale si diffondono musica e spettacoli. In tal caso occorre richiedere preventivamente il permesso e provvedere al pagamento dei rispettivi diritti.
L'attività agrituristica può essere svolta tutto l'anno tuttavia l'orario di apertura e chiusura dovranno essere comunicati al proprio Comune di appartenenza ed esposti al pubblico in un luogo visibile. Annualmente dovrà essere presentata alla Regione una comunicazione contenente l'indicazione delle tariffe massime riferite ai periodi di alta e bassa stagione che saranno praticate l'anno successivo.