Banda larga: incentivi per uscire dalla crisi

di Filippo Vendrame

18 Novembre 2011 12:00

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In Italia, purtroppo, a differenza del resto d’Europa ancora non si investe né in TLC né nella banda larga, soluzione che potrebbe invece contribuire sotto tanti aspetti a trainare l’economia di un Paese in crisi come il nostro. Oltre all’investimento nelle infrastrutture, è necessario che le famiglie e le imprese possano colmare il gap con il resto d’Europa.

Tutte cose che purtroppo costano. In tal senso, potrebbe essere di esempio un’iniziativa d’Oltreoceano che vede coinvolte tra le altre Microsoft e molti provider americani: si tratta di offrire soluzioni agevolate per chi volesse dotarsi di un computer e di Internet veloce ma che allo stesso tempo non potesse permetterselo.

I meno abbienti potranno infatti ottenere un accesso a banda larga con alcuni operatori – tra cui Cox, Charter, Time Warner Cable – a prezzo agevolato (9,95 dollari al mese) e ottenere un computer ricondizionato sotto costo (circa 150 dollari).
In parallelo si stanno studiando anche ulteriori agevolazioni come micro-prestiti dedicati e computer low cost.

Iniziativa che vuole spingere molto sulla digitalizzazione del Paese che viene vista come portatrice di nuove opportunità  economiche e di sviluppo. Esempio che potrebbe essere tranquillamente copiato anche in Italia dove la banda larga e la digitalizzazione del paese è ancora molto arretrata ma che potrebbe comunque portare molti benefici.

Ma per ora nulla all’orizzonte. Neppure la Legge di Stabilità  ha previsto fondi per la banda larga come si auspicava, neppure ora che la crisi economica invece di concludersi è sfociata in una nuova recessione, con i consumi che si contraggono e le imprese che fanno fatica ad andare avanti: per superare la congiuntura le ricette politiche si sprecano, ma di azioni concrete non se ne sono viste molte, per quanto siano tutti concordi sul fatto che sia necessario investire e innovare, per riavviare un meccanismo sostenibile di crescita economica.