Salvo eventuali proroghe, coloro che abbiano cause aperte con l’Agenzia delle Entrate pendenti al 1 maggio 2011 fino a 20 mila euro possono chiudere le liti tributarie con il versamento delle somme dovute entro fine mese.
Nonostante il valore ridotto dei procedimenti, si tratta comunque di un’opportunità per molti contribuenti, dal momento che l’Agenzia delle Entrate tende a perseguire sempre e comunque il contenzioso fino all’ultimo grado di giudizio anche se l’Amministrazione risulta soccombente. In questo modo sarà possibile azzerare le controversie pendenti ed evitare la loro prosecuzione, con una sorta di sanatoria fiscale.
Il prezzo di una pace con il Fisco sarà di 150 euro se il valore della contesa non supera i 2000 euro, mentre negli altri casi dipende dal contenzioso: se l’amministrazione finanziaria è risultata perdente nell’ultima pronuncia sul merito del ricorso si pagherà il 10% del valore della lite, se è risultata vincente si pagherà il 50% del valore, mentre se sulla lite non è intervenuta alcuna pronuncia il costo scende al 30%.
E’ bene ricordare che non rientrano nella definizione delle liti pendenti i ricorsi relativi a ruoli e cartelle per omesso versamento delle imposte in quanto trattasi in questo caso di meri atti di riscossione e non di provvedimenti impositivi; inoltre nel calcolo della soglia dei 20.000 euro sono esclusi i contributi Inps. La domanda di definizione dovrà essere inviata online entro il 2 aprile 2012.