Spesso le piccole e medie imprese effettuano una gestione dei pc e dei software molto simile a quella che un utente fa per uso personale. In alcuni casi, però, possono crearsi dei problemi “di compatibilità “, in particolare per quanto riguarda le licenze di software gratuito, che possono cambiare a seconda della destinazione di utilizzo di un programma e, in alcuni casi, diventare a pagamento.
Può capitare a volte che sorga la necessità di svolgere un lavoro in tempi brevi: in questi casi la soluzione più rapida è quella di utilizzare un programma che già si conosce. Il problema è che il concetto di software gratuito e quello di utilizzo dello stesso software in ambito lavorativo non sempre coincidono: applicazioni liberamente utilizzabili in ambito domestico possono essere a pagamento nelle imprese.
Per questo può risultare conveniente dedicare un po’ di tempo alla lettura della licenza del prodotto. Esempio tipico è quello degli antivirus, prodotti il cui utilizzo può essere sempre gratuito, gratuito solo per imprese di massimo 10 dipendenti o, in alcuni casi (per esempio l’avira), addirittura vietato per uso d’impresa.
In ogni caso, per risolvere le necessità più urgenti la soluzione ideale sembra essere quella di disporre di applicazioni accessibili via web (che in genere non presentano limitazioni) o portatili che non necessitino di esecuzione, di modo da poterle utilizzare ogni volta sia necessario senza alcun problema relativo alla licenza.
Nel caso in cui queste possibilità non siano disponibili, c’è una soluzione di riserva, costosa ma comunque in misura inferiore: l’utilizzo di un “software di seconda mano“, che consente di acquisire una licenza con sconti fino al 50 per cento sul prezzo del prodotto. Il principale fornitore di licenze usate in Europa è usedSoft, che grazie alla crisi ha aumentato notevolmente, nell’ultimo periodo, il suo volume d’affari.