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Mettersi in proprio contro la crisi del posto fisso: luci e ombre

di Edoardo Musicò

Pubblicato 30 Settembre 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:39

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Le piccole e medie imprese continuano la loro battaglia con la crisi e le statistiche mostrano luci e ombre di un settore ancora vitale, creativo e che non demorde, nonostante tutto.
Secondo un’indagine del Centro Studi Unioncamere riferita ai primi sei mesi del 2011, 104.525 nuove imprese si sono iscritte alle Camere di Commercio e, intervistando un campione rappresentativo di 4.000 neo-imprenditori, è emerso che la difficoltà  di trovare un posto fisso stabile ha spinto quasi un terzo degli intervistati a tirar fuori dal cassetto le proprie idee e a realizzarle, aprendo un’attività  in proprio.

Un quarto degli intervistati, in realtà , ha dichiarato di aver avviato un’impresa per sfuggire ad un’attività  poco gratificante. m Ma all’inizio le svolgeranno entrambe, per prudenza…

Il micro-credito ha svolto un ruolo fondamentale per oltre il 70% delle imprese appena avviate, con un investimento inferiore ai diecimila euro.

Quasi la metà  degli intervistati è sotto i 35 anni, ma non manca una percentuale significativa di persone tra 41 e 51 anni: il 22,7% del totale. Il 24,9% dei nuovi imprenditori è costituito da donne che, tuttavia, in oltre la metà  dei casi ha iniziato quest’avventura senza riuscire a conciliare le esigenze professionali con la vita familiare.

I dati positivi convivono con altrettante difficoltà . E' ciò che emerge dal Terzo Osservatorio congiunturale sulle piccole aziende, realizzato da Fondazione impresa.

Il Nord Italia mostra una crescita dello 0,8% nella domanda e nella produzione, a fronte di una contrazione dello 0,4% del fatturato delle imprese del Sud, con una domanda stagnante.

Nel complesso, artigianato, commercio e settore manifatturiero mostrano il segno negativo nel primo semestre, rispetto al comparto dei servizi, che traina la ripresa confidando in un incremento di domanda, fatturato e produzione nei prossimi mesi grazie alle esportazioni.

Cresce l’occupazione al Nord di circa lo 0,6%, mentre diminuisce al Centro e al Sud, con segnali poco incoraggianti per il resto dell'anno. In ogni caso, la timida ripresa ha consentito solo a un terzo delle imprese italiane di uscire dalla crisi, sempre grazie ai servizi che guidano la classifica con il 43% delle aziende in ripresa.

L’artigianato vanta solo un quarto delle attività  in crescita, mentre il commercio preoccupa di più, considerando che tre piccole imprese su quattro dichiarano di non aver ancora visto la luce in fondo al tunnel.