La tempesta non è ancora passata e la situazione di stallo a livello economico spinge le pmi italiane a rinviare gli investimenti. E’ questo il quadro che emerge da un sondaggio Ispo condotto per Intesa San Paolo sul sentiment di piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e professionisti.
La rilevazione, effettuata a fine maggio e confrontata con i dati dell’anno precedente, evidenzia come quasi la metà delle aziende risenta ancora della crisi e l’incertezza sul futuro ne porti una su quattro (il 26%) a rinviare gli investimenti di medio-lungo periodo. Il 30% del campione ha dichiarato di aver subito una diminuzione del fatturato e degli ordinativi e l’87%, più in generale, guarda con timore alla propria attività .
Dove gli imprenditori sono quasi tutti d’accordo (96%) è però alla domanda relativa alla situazione del paese. L’ostacolo più difficile da superare sembra essere infatti il costo del lavoro, seguito dall’evasione fiscale e dall’incompetenza della classe politica italiana. Chiudono la lista la burocrazia e l’inefficienza della pubblica amministrazione. Forti sono anche le preoccupazioni sulla finanza e sul credito, anche in relazione alla recente tendenza al rialzo dei tassi da parte della BCE.
Nonostante questo, però, gli imprenditori italiani sanno anche essere ottimisti, cercando di guardare avanti con maggiore fiducia al futuro (66%) e nutrendo buone speranze (80%) che la propria azienda possa superare il difficile momento che si sta attraversando.