Si chiama “quadro superiore” ed è una specie di dirigente a metà , che ricopre un ruolo di autorità nell’azienda ma allo stesso tempo è, in tema di cessazione del rapporto di lavoro, un lavoratore subordinato a tutti gli effetti, diversamente dai manager veri e propri per i quali il licenziamento è libero.
E’ questo, in estrema sintesi, il risultato di un recente accordo tra Confapi e Federmanager che dà vita alla figura professionale del dirigente della piccola e media impresa.
L’accordo intende disciplinare la figura del quadro superiore rispetto alla regolamentazione contrattuale esistente nei diversi CCNL di settore e prevede in sintesi i seguenti punti:
– L’assunzione o la promozione a quadro superiore devono avvenire per iscritto, con attribuzione delle responsabilità attribuite al lavoratore e del trattamento economico riconosciuto;
– Il trattamento economico annuale è suddiviso in 13 mensilità e prevede come minimo mensile l’importo di 3.308 euro;
– La risoluzione del rapporto deve avvenire con 4 mesi di preavviso se il quadro superiore ha fino a cinque anni di servizio, con 8 mesi di preavviso se gli anni di servizio sono più di cinque, con termini ridotti della metà in caso di dimissioni;
– Nel caso il dirigente ritenga ingiustificate le motivazioni del suo licenziamento, può ricorrere a un Collegio arbitrale disciplinato dal ccnl e, in caso abbia ragione, l’azienda gli deve riconoscere una indennità supplementare graduabile dallo stesso Collegio e relazionata all’età del dirigente licenziato;
– Le ferie consistono in 32 giorni lavorativi per ogni anno di servizio.
Il manager delle pmi è dunque una figura che presenta un mix di autonomia e subordinazione ed è dotato di elevate competenze e capacità tecnico-professionali. Il contratto sottoscritto dalle due associazioni ha durata fino al 31 dicembre 2013.