Il CdM ha votato il ddl costituzionale per trasformare gli enti provinciali nelle cosiddette città metropolitane (entità sovracomunali), anche nelle Regioni a statuto speciale, eccetto Trento e Bolzano: in pratica, un trasferimento di competenze dalle Province alle Regioni, con una drastica rivisitazione dell’assetto amministrativo statale al fine di tagliare costi.
Questo perché l’economia italiana marcia ancora borderline e, allo stato attuale, basterebbe il battito delle ali di una farfalla per dar vita ad un uragano di inenarrabili dimensioni. Fino a un mese fa ci raccontavano l'Italia come uno stato solido e con i conti a posto, qualcuno continua a crederci e a investirci.
La verità , purtroppo, è che l'Italia, parafrasando le parole del ministro Tremonti di qualche tempo fa, rappresenta il Titanic in preda ad un mare impetuoso di debito pubblico e, ahimè, colmo di milioni di passeggeri, tutti gli Italiani: tutti in balia di un unico, ineluttabile e oscuro destino.
Un bel giorno il comandante della nave “Italia” si accorge che la stiva è completamente allagata e, in preda al delirio, ordina all'equipaggio di alleggerire il carico. Cosa inventarsi? buttare a mare tutto ciò che non serve: pensionati, dipendenti pubblici e liberi professionisti. Tutti eccetto la casta degli intoccabili.
Ma la nave continua a fare acqua: è necessario rincarare la dose. Ecco: anche le Province finiscano in pasto ai pescecani! E’ così che si dà origine ad un valzer di polemiche e discussioni, fra poltrone traballanti e Presidenti delle province depauperati da quel misero potere che li rendeva facoltosi. Qualche Regione, come la Sicilia, ha tentato anche di fare affidamento allo scudo dello Statuto speciale per salvarle.
Che poi, a pensarci bene, questa storia dell'abolizione di province ha un ritorno marginale. Perchè non livellare finalmente una volta per tutti gli incredibili privilegi di palazzo? L’ultima puntata della telenovela Manovra Finanziaria 2011 ha visto una drastica riduzione dei tagli ai costi della politica ed un progetto di ddl costituzionale per l’abolizione di tutte le province.
Il testo del maxi-emendamento alla Manovra Finanziaria è ormai stato blindato, con voto di fiducia passato in Senato. In più, il Consiglio dei Ministri ha votato sia la modifica sul nuovo assetto amministrativo delle Province sia quella per l’introduzione nella Carta Costituzionale del pareggio di bilancio.
Ora che si prosegue con l’iter parlamentare del provvedimento, con passaggio alla Camera, quasi non si crede più che i giochi siano conclusi, una volta per tutte.
Cosa ci attende alla prossima puntata?