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Manovra finanziaria: aggravio IRES per le imprese

di Nicola Santangelo

Pubblicato 14 Settembre 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

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La recente manovra finanziaria ha introdotto importanti novità  in ambito fiscale per i soggetti IRES modificando parzialmente l'articolo 84 del TUIR in merito al riporto delle perdite.
La nuova normativa prevede che la perdita di un esercizio possa essere computata in diminuzione del reddito dei successivi periodi d'imposta in misura non superiore all'80% del reddito imponibile di ciascun esercizio e per l'intero importo che trova capienza in tale ammontare.

La manovra finanziaria autorizza, in sostanza, le imprese a riportare agli esercizi successivi il totale delle perdite, ancorché limitatamente all'80% del reddito annuo. Peccato, però, che questa modifica colpisca direttamente le imprese in quanto si troveranno a versare, nei cinque anni successivi alla perdita, una parte di IRES sui redditi non compensati.

Diciamolo francamente: il fatto che le perdite potevano essere riportate per un periodo non superiore a cinque anni non ha mai spaventato nessuno poiché qualunque imprenditore, con un'attenta politica fiscale, riusciva ad utilizzare la perdita in compensazione entro tali limiti. Di tutta questa faccenda il governo ne era ampiamente al corrente e, con molta probabilità , la modifica alla normativa è stata introdotta proprio per mettere un freno a questa abitudine.

Ciò che dobbiamo riconoscere all'attuale governo è l'abilità  di far passare per privilegio qualcosa che in realtà  non lo è. In effetti la notizia ben confezionata che le perdite potranno essere riportate nei successivi esercizi a tempo indeterminato è stata accolta favorevolmente. Al punto tale da fare entusiasmare anche qualche imprenditore sprovveduto.

Ma soffermandoci un attimo sulla questione: calcolatrice alla mano, riusciremo ad affermare che, anche questa volta, il prodotto che il governo ha messo in campo luccica ma non è oro.

Andiamo con ordine: la normativa previgente prevedeva la possibilità  di portare le perdite in diminuzione del reddito dei periodi d'imposta successivi e comunque non oltre il quinto. Esemplificando, l'azienda Alfa S.r.l. che nell'esercizio n ha sostenuto una perdita poteva, nei cinque anni successivi, riportare una quota parte della perdita a copertura del reddito conseguito riuscendo, in questo modo, ad abbattere ovvero azzerare l'Ires.

A seguito dell'introduzione delle modifiche la società  Alfa S.r.l. potrà  riportare le perdite agli esercizi successivi senza alcun limite di tempo ma limitatamente all'80% del reddito di ciascun anno. Il restante 20% non compensato dalle perdite sarà  inevitabilmente oggetto di calcolo dell'Ires.