Una recente indagine realizzata da Edenred su un campione di lavoratori italiani all’interno di aziende con almeno 16 dipendenti di tutti i settori pubblici e privati evidenzia una continua ricerca del welfare, spesso non sufficientemente supportata dalle aziende.
Il campione (donne 46%, uomini 54%) sottolinea come la domanda di welfare aziendale rappresenti una priorità per il 59%, con particolare riferimento ai servizi legati alla persona e al nucleo familiare (88,5%), e come spesso l’azienda non sia in grado di supportare in modo efficace questa esigenza (48,7%).
Mancanza di supporto spesso ingiustificata, considerato che la ricerca evidenzia una forte condivisione da parte dei lavoratori delle motivazioni e dei principali benefici portati dal welfare aziendale, con un 38% a favore dell’incremento della produttività e riduzione dell’assenteismo, un 33% al rafforzamento del senso di appartenenza all’azienda e alla valorizzazione del capitale umano (32%).
In generale un terzo del campione intervistato non beneficia di alcun sostegno da parte dell’azienda e la situazione è particolarmente aggravata dal fatto che anche il contesto pubblico e lo stato in generale non aiutano a risolvere i problemi.
Quello che viene maggiormente richiesto dai lavoratori è la disponibilità di una mensa aziendale, oppure di adeguati buoni pasto sostitutivi (54%). A seguire si richiede un orario di lavoro più flessibile (56%) e la possibilità di telelavoro al (53%), al fine di conciliare il contesto lavorativo con quello familiare.
Più in dietro nelle richieste si trovano invece i servizi legati alla mobilità come il car sharing, ma anche l’assistenza medica, i corsi e i servizi culturali, l’asilo nido aziendale e l’assistenza a bambini ed anziani 46%.