Rimangono meno di trenta giorni alle imprese per adeguarsi a quanto disposto dal SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.
A dire il vero, la prima data switch-off era fissata ad agosto 2010. Si è passati al primo ottobre 2010, quindi al primo gennaio 2011. E’ stato così che, a seguito di questi numerosi rinvii, si è arrivati al primo giugno 2011. I decreti che hanno determinato i rinvii, in effetti, sono serviti per superare le diverse criticità emerse nel tempo.
Per dirla breve il Sistri, annunciato come il sistema che avrebbe rivoluzionato l'intero ciclo dei rifiuti, si è rivelato molto vulnerabile come già affermato.
Conseguenza di tanta confusione è stata una serie di slittamenti, l'ultimo dei quali avvenuto proprio lo scorso dicembre 2010, ossia qualche giorno prima dell'entrata in vigore, ad opera del ministro dell'ambiente Stefania Prestigiacomo che ha nuovamente fissato il termine ultimo a giugno 2011.
A creare così tanti problemi è stata la parte hardware della procedura ossia chiavette USB e Black box necessari rispettivamente a inserire i dati di carico e scarico e a monitorare lo spostamento dei trasportatori. L'obiettivo è quello di controllare e seguire via satellite il trasferimento dei rifiuti speciali di tutta Italia. La procedura dovrebbe coinvolgere aziende, trasportatori e impianti di trattamento.
Attenzione, quindi, alla data del 1° giugno 2011, momento in cui, in mancanza di ulteriori imbarazzanti rinvii scatteranno le sanzioni per le 280.000 aziende interessate dalla nuova procedura. Con l'avvio del Sistri saranno sostituiti i registri di carico e scarico, i formulari di identificazione dei rifiuti e il modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) e sarà dato spazio a procedure informatiche che coinvolgeranno Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, Ispra, Ministero dell’Ambiente, Guardia Costiera, Corpo Forestale, Polizia, Guardia di Finanza e Sitra e che ne garantiranno trasparenza e aiuteranno le imprese a rispettare l'ambiente.