Le celebrazioni del 150° anniversario dell’unità d’Italia, concedendo ai lavoratori un giorno di vacanza il prossimo 17 marzo, hanno spaccato in due il nostro Paese: da una parte imprese e Confindustria che paventano calo della produttività e perdita di ore di lavoro in un periodo difficile per l’economia, dall’altro i lavoratori che ritengono patriotticamente doveroso ottenere un giorno di festa in più (considerata la scarsità di ponti e festività in giorni feriali nel 2011).
Senza entrare nel merito, facciamo solo una valutazione delle ricadute per l’impresa e per i lavoratori.
In effetti, se gli imprenditori ne ricevono un danno dalla giornata di vacanza, ai lavoratori non va certamente meglio: la festività del 17 marzo ai lavorati dipendenti alleggerirà le buste paga di novembre. Già , perché alla giornata del prossimo 17 marzo saranno applicate le regole stabilite per le altre festività dalla legge 260/49 secondo quanto disposto dal Consiglio dei Ministri tramite un decreto legge che, proprio per evitare nuovi costi, ha previsto che il giorno di vacanza sostituisca la festività soppressa del 4 novembre.
Ma andiamo con ordine. La legge 54/77 spostava la festività del 4 novembre (unità nazionale) alla prima domenica del mese sopprimendo, di fatto, il giorno di vacanza. Ciò ha comportato per i lavoratori dipendenti il diritto di ricevere un giorno di retribuzione in aggiunta al normale stipendio mensile. Ecco perché i lavoratori dipendenti ogni anno con la busta paga di novembre ricevono un centinaio di euro lordi in più rispetto agli altri mesi.
Il decreto legge approvato recentemente dispone, invece, che limitatamente al 2011 “gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per il 4 novembre si applicano alla nuova festa nazionale“.
In sostanza, i lavoratori dipendenti hanno speso un centinaio di euro per ottenere un giorno di vacanza in più. A conti fatti riformuliamo la domanda con un pizzico di presunzione: c'era veramente bisogno di festeggiare la festività del 17 marzo? Molti però saranno d’accordo che, forse, un po’ di riposo merita la spesa.