Il bonus del 55% per il risparmio energetico sarà ancora utilizzabile fino alla fine del 2011, secondo la norma della legge di stabilità che ne ha disposto la proroga.
Gli interventi ammessi continueranno ad essere la riqualificazione degli edifici esistenti, gli interventi sull’involucro, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione.
Quasi tutto come prima, dunque, salvo l’estensione del periodo di detrazione in un arco di dieci anni rispetto ai 5 attuali. Una correzione che probabilmente renderà meno interessante il ricorso al beneficio.
Sfumata anche (per il momento) la possibilità di rendere strutturali gli incentivi per il risparmio energetico, superando un meccanismo provvisorio che rischia di frenare lo sviluppo delle imprese del settore.
In particolare il mercato del solare termico, con uno sviluppo in Italia più che raddoppiato (+120%), nonostante una lieve flessione nel 2009 (-4%) indotta dalla crisi economica, dovrebbe beneficiare del recepimento della direttiva comunitaria sul rendimento energetico nell’edilizia e dell’attuazione dei piani nazionali per l’incremento dell’uso delle fonti rinnovabili. contribuendo significativamente al raggiungimento dei target europei del 2020.
Il settore avverte quindi la necessità di ottenere strumenti legislativi adeguati per garantire lo sfruttamento di un potenziale enorme ed il raggiungimento dell’obiettivo di un metro quadro di installato per abitante al 2020.
Assolterm ad esempio propone nuovi sistemi di incentivo per la produzione di energia termica, sul modello del Conto energia applicato al fotovoltaico. Magari proponendone un’applicazione ad impianti superiori ai 30 metri quadri, con una tariffa forfettaria per le installazioni inferiori a questa taglia; il tutto finanziato con una componente prelevata sulla bolletta del gas.
L’altra importante richiesta riguarda la opportunità di rendere effettivo l’obbligo di produzione, tramite l’utilizzo di fonti rinnovabili, del 50% di acqua calda sanitaria nel caso di edifici di nuova costruzione e di ristrutturazioni. Un obbligo “già previsto dalla normativa in vigore”, di fatto rispettato solo in pochissime Regioni vista la assenza di un chiaro riferimento normativo uniforme su tutto il territorio nazionale.
Dunque è ora di rendere più efficiente il sistema di incentivazione per il risparmio energetico.