Moratoria debiti Pmi: scadenza 31 gennaio 2011

di Paolo Sebaste

Pubblicato 20 Gennaio 2011
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:40

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Per la richiesta di moratoria dei debiti da parte delle Pmi, i termini sono quasi agli sgoccioli. Manca circa un mese alla scadenza per la presentazione delle domande di sospensione del pagamento delle quote capitale di mutui o leasing per 12 mesi o 6 per mutui mobiliari.
C’è, infatti tempo fino al 31 gennaio 2011 per inoltrare le domande di sospensione con tempi di istruttoria, in media di circa 30 giorni.

Le piccole e medie imprese che intendono presentare domanda di ammissibilità  alla moratoria devono possedere i seguenti requisiti: fatturato fino a 50 milioni di euro e massimo 250 dipendenti.
La moratoria sui debiti delle Pmi ha accolto fino al 31 ottobre 2010 circa 183mila domande su un totale di 257mila richieste pervenute al Ministero dell’economia e delle Finanze Tesoro, con una sospensione delle rate di debito di quasi 55 miliardi di euro.

L'iniziativa che ha dimostrato di essere all'altezza delle necessità  espresse dalle imprese, non potrà  essere comunque ripetuta, o per meglio dire non ci potrà  essere un'ulteriore proroga dopo il 31 gennaio 2011.

In ogni caso Ministero delle Finanze e Associazioni di impresa sono già  al lavoro per definire una nuova iniziativa, che aiuti le imprese di traguardare definitivamente le secche della crisi, con interventi mirati soprattutto alla ristrutturazione del debito, accompagnando gradualmente le PMI in un contesto di “normali dinamiche di mercato”. Terminata, dunque, quella che potremmo definire la fase uno, avviata nel 2009, della moratoria dei debiti, inizia quella non meno impegnativa che si aprirà  alle imprese allo scadere dei termini dell'accordo.

Allo stato attuale il 10% delle imprese italiane presenta un alto rischio di insolvenza nei prossimi 12 mesi, soprattutto tra le Pmi: tra queste solo il 5,66% è a basso rischio, ed in particolare sono soprattutto aziende del Nord.
Il rischio insolvenza è aumentato nel 2010 del 9% anche per le imprese con un livello medio di rischiosità , che costituiscono il 45,95% delle aziende italiane. Le imprese con livello di rischio medio-basso sono invece il 38,40%. Quelle con basso indice sono poche e in forte calo (meno della metà  rispetto allo scorso anno): appena il 5,66%.

La crisi, insomma, non è ancora scongiurata, né i suoi effetti sulle aziende. Dal momento che il 10% delle imprese italiane presenta una elevata probabilità  di generare insoluti commerciali nell'arco del prossimo anno, una nuova iniziativa che raccolga il testimone dell’accordo sulla moratoria è quanto mai necessaria.