Dei delitti e delle pene: moglie e truffa via Web

di Ferdinando Cermelli

Pubblicato 11 Ottobre 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:47

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Hanno trovato i miei riferimenti su un sito di incontri, ma ovviamente non si dice di che sito si tratta. Non solo, l'indirizzo a cui mi scrivono è aziendale, quindi uno di quelli che mai e poi mai utilizzerei per un sito destinato ad incontri.
Comunque, annusata la truffa, mi dico “sto al gioco e vediamo come si sviluppa”.

Rispondo, gentilmente, cordiale e resto in attesa.
Nell'arco di tre settimane si svolge tutto: mi arrivano mail in un italiano malfermo, ovviamente, corredate di fotografie in cui la ragazza in questione, sempre carina, appare sorridente e spensierata, meditabonda sulla riva del fiume, giocosa ad una festa di compleanno.
Sempre vestita in modo sobrio, ma che lascia intravedere gambe, scollatura e viso rigorosamente sorridente con lo sguardo sognatore.

La storia è sempre lacrimevole, vita durissima, genitori morti o addirittura entusiasti del nuovo rapporto nel giro di poche mail, lavoro terribile.

Altro aspetto curioso: sono sempre residenti in luoghi sperduti nella steppa, sovente prossime al circolo polare artico; hai visto mai che venga voglia andare a conoscerle sul posto. Sono luoghi irraggiungibili.

Scatta l’innamoramento, il sogno irrinunciabile di una vita, il desiderio di conoscersi e guardarsi negli occhi. Poi la stoccata: “ho perso i soldi per il biglietto”, “mi hanno derubata”, “il mio datore di lavoro ha deciso di non pagarmi per non farmi venire da te”.
Segue la richiesta di un intervento economico in favore della bella di turno, ammesso che esista realmente.

Mi chiedo se ci sia chi cade in queste trappole.

Si perché se è comprensibile ed anche giustificabile per chiunque il momento di ansia, di confusione per cui si forniscono i propri dati di accesso a chi ci comunica che il nostro conto corrente è stato bloccato, mi pare davvero incredibile poter abboccare a una love story che si sviluppa nell'arco di pochi giorni, con uno scambio di mail in cui è tra l’altro evidente che quelle che vengono spedite non sono lette dalla destinataria (o chi per essa).

P.S. Nel frattempo, mentre scambiavo mail con la gentile signorina, ne sono apparse altre due, sempre russe e sempre con storie da soap opera.
Devo iniziare a lavorare sui filtri che selezionano le mail in arrivo per buttare nello spam queste pseudo-truffe da cinquecento euro…