Gran parte delle imprese hanno acceso finanziamenti o sovvenzioni presso banche. Tali importi sono soggetti a interessi passivi mensili, semestrali o addirittura annuali. Per l'impresa l'interesse passivo è un costo ascrivibile nel dare del Conto Economico e, nel rispetto del principio della competenza, deve ricadere nell'esercizio in cui è maturato.
La corresponsione mensile degli interessi passivi non presenta particolari criticità : ogni mese, infatti, l'impresa rileverà il costo sulla base del documento contabile presentato dall'istituto di credito. Gli interessi passivi semestrali e annuali, invece, devono essere trattati con particolare attenzione al momento della chiusura del bilancio. L'impresa, infatti, dovrà eseguire le seguenti operazioni:
- in caso di interessi passivi corrisposti anticipatamente escludere dal bilancio la quota parte di interessi destinata a coprire il periodo successivo al 31.12 dell'esercizio in chiusura;
- in caso di interessi passivi corrisposti posticipatamente includere in bilancio la quota parte di interessi destinata a coprire il periodo antecedente al 31.12 dell'esercizio in chiusura.
Si immagini, ad esempio, la ditta Alfa S.r.l. che in data 01.11.n-5 ha ottenuto una sovvenzione bancaria di euro 90.000 da un istituto di credito. Sulla sovvenzione maturano interessi passivi posticipati al tasso del 6%.
Alla data del 31.12.n l'impresa, in sede di chiusura del bilancio, deve tenere conto, quindi, degli interessi relativi al periodo 01.11.n – 01.05.n+1 ancorché l'uscita di cassa avverrà in data 01.05.n+1. Dovrà , quindi, calcolare la quota di competenza dell'esercizio in chiusura (ossia gli interessi relativi a 61 giorni) e registrare in prima nota le relative scritture.
La formula per il calcolo degli interessi è la seguente:
capitale x tasso x tempo : 36500
quindi
90.000 x 6 x 61 : 36500 = 902,47
Infine riporterà in prima nota la seguente registrazione contabile:
Dare | Avere | |
Interessi passivi | 902,47 | |
Ratei passivi | 902,47 |