Importanti novità per le spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio, ex articolo 1 della Legge 449/1997 (agevolazione del 36%) e per le spese per interventi di risparmio energetico ex articolo 1, commi 344, 345, 346 e 347 della Legge 296/2006 (agevolazione del 55%).
La novità , in vigore dallo scorso 1 luglio, interessa prevalentemente i costruttori edili i quali si vedranno applicata una trattenuta del 10% al momento della riscossione del bonifico.
Lo prevede il decreto legge 78 del 31 maggio scorso secondo il quale dal 1° luglio le banche o gli uffici postali che ricevono un bonifico di pagamento per lavori edili che accedono alle agevolazioni del 36% e del 55% (lavori di recupero patrimonio edilizio e di interventi di risparmio energetico) devono applicare al bonifico una ritenuta d'acconto del 10%.
Un ulteriore strumento del governo per cercare di fronteggiare l'evasione fiscale. Ma i costruttori edili non ci stanno anche perché, come spiega Claudio Carpentieri, responsabile nazionale settore tributario della CNA in un articolo pubblicato sulle pagine del Sole 24 Ore del 3 luglio scorso, nel caso dei lavori che accedono alle detrazioni del 55% il costo del materiale è molto alto e spesso il margine di guadagno è inferiore al 10%.
Ricordiamo che chi effettua lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, restauro e risanamento conservativo può fruire delle detrazioni del 36% fino a un massimo di spesa di euro 48.000. Per i lavori finalizzati alla riqualificazione energetica spetta, invece, una detrazione del 55%.