Fitti passivi e risconti attivi: un esempio pratico

di Nicola Santangelo

Pubblicato 10 Marzo 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:41

logo PMI+ logo PMI+

In sede di chiusura di bilancio occorre individuare i costi e i ricavi di competenza dell'esercizio la cui manifestazione finanziaria dovrà  verificarsi o comunque si è verificata in un esercizio diverso da quello in chiusura.

Questo perché secondo il principio della competenza bisogna indicare in bilancio tutte le spese e i profitti generati nell'esercizio.

Non è raro trovare, ad esempio, società  che corrispondono canoni di locazione per l'affitto di un magazzino a copertura di un periodo ricadente su due esercizi. In tal caso, in sede di chiusura di bilancio sarà  necessario stornare la quota parte di costo eccedente che dovrà  essere riportato nell'esercizio successivo.

Si pensi ad esempio alla società  Alfa S.r.l. che in data 01.05.n paga tramite bonifico bancario la locazione anticipata del magazzino industriale per euro 3.600,00. In contabilità  saranno riportate le seguenti scritture contabili:

Dare Avere
Fitti passivi 3.600,00
Banca c/c 3.600,00

In sede di chiusura di bilancio dell'esercizio n, la società  Alfa S.r.l. dovrà  considerare che la quota di competenza dell'esercizio corrente è pari a 8 mesi e fa riferimento al periodo 01.05.n – 31.12.n. La quota relativa ai restanti 4 mesi, dal 01.01.n+1 al 30.04.n+1, sarà  di competenza dell'esercizio successivo.

Saranno presentati, pertanto, i seguenti calcoli:

3.600,00 / 12 x 8 = 2.400,00 Quota di competenza dell'esercizio n
3.600,00 / 12 x 4 = 1.200,00 Quota di competenza dell'esercizio n+1

Per questo motivo, al 31.12.n la società  Alfa S.r.l. dovrà  registrare le seguenti scritture:

Dare Avere
Risconti attivi 1.200,00
Fitti passivi 1.200,00