Le unità  di registrazione dati: occhio alle tecnologie sicure

di Mario Massarotti

Pubblicato 17 Febbraio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:47

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Se sino ad oggi non ancora ci siamo chiesti quale affidabilità  garantiscono i consueti supporti per la memorizzazione dei dati è giunto il momento di farlo, specie se l’Azienda ne registra quantitativi regolari su base quotidiana o periodica.

Non proprio tutte le tecnologie sono sicure. I supporti ottici frequentemente utilizzati nei nostri uffici, come dvd o compact disc, possono deteriorarsi, talvolta con disastrose conseguenze, anche dipendentemente dalla loro inadeguata conservazione.

Stiamo parlando di prodotti “consumer” e di certo alcuni marchi si distinguono da altri per affidabilità  e versatilità . Anche in questo settore purtroppo vale il motto che “chi spende meno spende male”. Ci riferiamo ovviamente ai casi in cui la conservazione dei dati è una priorità  che riguarda informazioni di grande rilevanza, pertanto non è plausibile neppure prevedere la possibilità  della loro perdita futura, sia pure parziale.

Molti sottovalutano una ovvietà , ossia che le molteplici versioni di: CD, DVD, Blu-ray e HD-DVD, sono stati progettati unicamente per registrare tracce audio, video, multimedia, videogiochi. Parallelamente le tecnologie professionali hanno compiuto passi da gigante nella direzione di mantenere inalterata l’integrità  di dati registrabili nel lungo periodo e oltre.

Nell’ambito dei classici supporti ottici, dobbiamo effettuare una distinzione se utilizzo e distribuzione riguardano unità  preregistrate in originale piuttosto che quelle masterizzate o da masterizzare. I dischi originali sono prodotti con leghe metalliche molto stabili, protette da substrati in policarbonato poco sensibili a fattori climatici.

La registrazione dei dati sui supporti vergini avviene bruciando una vernice sulla loro superficie mediante laser – processo definito: “burning” – perciò di seguito è controindicato qualunque tipo di contatto fisico oppure il loro utilizzo o conservazione in un ambiente umido o eccessivamente esposto a fonti di calore.

Spostiamo il nostro focus sui supporti professionali, sicuramente più stabili e sicuri, di cui vale la pena elencare tre grandi categorie: i dischi magnetici, i nastri magnetici e i dischi ottici professionali. I supporti relativi alle tre categorie elencate sono generalmente utilizzati all'interno di sottosistemi hardware più complessi, spesso dotati di funzionalità  avanzate per la conservazione e per il recupero dei dati gestiti da appositi software.

I sottosistemi a dischi magnetici prevedono la conservazione dei dati sui loro supporti interni non rimovibili; i sottosistemi relativi alle altre due categorie prevedono, invece, supporti rimovibili che da un lato hanno, ad esempio, il vantaggio della facile trasportabilità  mentre dall'altro richiedono le precauzioni relative alla corretta conservazione fisica dei supporti o all'invio dei supporti a centri di conservazione specializzati. Ognuno di tali dispositivi/sistemi ha i suoi pregi ed i suoi difetti e soddisfa ben precise esigenze di registrazione e conservazione.

Di dischi magnetici ne esistono per tutte le esigenze: a livello di prestazioni, costi, capacità , scalabilità , consumo, modalità  di connessione a reti e sistemi di elaborazione. Una cartuccia (nastro fisico), se conservata in condizioni ambientali adeguate e controllate, può mantenere inalterato il suo contenuto per oltre 25 anni.
La tecnologia UDO (Ultra Density Optical) per i dischi ottici è, oggi, disponibile nella sua seconda generazione (supporti da 60 Gigabyte) e la vita del supporto è garantita dai produttori per 50 anni.

Dal punto di vista pratico quello che ha più senso è il ciclo di vita economico della tecnologia che nel caso di dischi magnetici è di circa 3 – 5 anni, mentre, per quanto riguarda i nastri è di circa 5 anni per le cartucce e 10 – 15 anni per le librerie; analogo ciclo di vita lo si può ipotizzare per le librerie ottiche.Il ciclo economico della tecnologia, pur essendo un parametro importante, tuttavia non è l'unico cui fare riferimento per individuare quella più adatta alle proprie esigenze. Ad esempio va correttamente valutato, in funzione delle proprie esigenze, l'impiego di tecnologie che adottano supporti rimovibili o meno, se non l'impiego di soluzioni miste.