Conto energia: grandi manovre sul fronte degli incentivi alle rinnovabili

di Paolo Sebaste

Pubblicato 5 Febbraio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:41

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Secondo un recente rapporto le aziende manifatturiere italiane destinano in media il 7% dei costi aziendali alla spesa energetica. Conseguentemente molte hanno preso in considerazione soluzioni per ridurre consumi e costi cambiando fornitore, migliorando l’efficienza di processi produttivi e edifici o installando impianti per produrre energia rinnovabile.
In particolare la possibilità  di investire nelle rinnovabili è considerata una soluzione in crescita per l’intero comparto industriale con piu di 50 addetti.

Certamente il 2010 sarà  un anno importante per l'incentivazione delle rinnovabili: saranno, infatti, ridefinite le tariffe incentivanti per gli impianti che entreranno in esercizio dal 2011. Nel frattempo dovrebbe essere raggiunto il limite dei 1.200 MW di potenza incentivata prevista per la totalità  degli impianti in italia.

Infatti le norme attualmente in vigore, prevedono la ridefinizione delle tariffe incentivanti per gli impianti entrati in esercizio negli anni successivi al 2010 (cioè dall'anno 2011), con la emanazione di un apposito decreto del Ministro per lo sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e d'intesa con la Conferenza unificata.

Nel Frattempo a partire dal 01/01/2010 le tariffe incentivanti del “conto energia” hanno subito una riduzione del 2% rispetto alle tariffe applicate per gli impianti entrati in esercizio nel 2009.

Gli investimenti sinora effettuati soprattutto nel fotovoltaico hanno dimostrato di essere sostenibili, dal punto di vista economico e finanziario, soprattutto grazie al conto energia.

Il Governo recentemente ha dichiarato la propria disponibilità  sulla incentivazione delle rinnovabili, pur considerando che gli incentivi gravano sulla bolletta degli utenti finali e quindi giustificando una “riduzione graduale”. La riduzione sarebbe peraltro giustificata dalla graduale diminuzione dei costi degli impianti per la produzione da fonti rinnovabili.

Dal canto loro le associazioni che rappresentano le imprese che operano nel settore delle rinnovabili hanno predisposto una proposta comune che pur prevedendo una riduzione graduale della tariffa incentivata consentirebbe un’ulteriore sviluppo del settore.

Sarà  ancora conveniente, nel prossimo futuro, soprattutto per le PMI, orientare i propri investimenti nel settore delle rinnovabili per cercare di contenere il costo dell’energia?