E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 278 del 28 novembre scorso il decreto del 23 luglio 2009 a firma del Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede l'istituzione di un nuovo regime di aiuto per Start-up (nella forma di contributi in conto impianti, contributi in conto interessi, finanziamenti agevolati o garanzie) in favore di investimenti produttivi in aree tecnologiche (individuate dall'articolo 1 comma 842 della Legge 296 del 2006).
Nello specifico, le spese finanziabili sono quelle per interventi aiznedali nel 2009 finalizzati a:
- sviluppo di piccole imprese di nuova costituzione sull'intero territorio nazionale;
- industrializzazione dei risultati di programmi qualificati di ricerca o sviluppo sperimentale (e quindi quelli realizzati con Organismi di ricerca o comunque agevolati sulla base di norme comunitarie, statali e regionali finalizzate alla promozione di attività di ricerca e sviluppo sperimentale purché realizzati da non oltre 24 mesi dalla data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni oppure a seguito di deposito del brevetto antecedente la data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni);
- realizzazione di programmi di investimento volti al risparmio energetico o alla riduzione degli impatti ambientali delle unità produttive interessate;
- perseguimento di specifici obiettivi di innovazione, miglioramento competitivo e tutela ambientale.
Con il termine piccole imprese di nuova costituzione il bando intende le aziende costituite non prima di 24 mesi alla data di presentazione della domanda di accesso alle agevolazioni; le stesse devono poi trovarsi in regime di contabilità ordinaria.
Sono ammessi all'incentivo, ai sensi dell'articolo 3 del decreto del 23 luglio 2009, le attività rientranti nella sezione C della classificazione delle attività economiche ISTAT 2007 (eccetto i settori siderurgico, cantieristico navale, carbonifero e delle fibre sintetiche), la produzione e distribuzione di energia elettrica e determinate attività di servizi indicate nell'allegato 3 del decreto.
Si tratta, in pratica di spese destinate ad acquisto o costruzione di immobilizzazioni quali ad esempio macchinari, impianti, attrezzature varie e software.
Sono, inoltre ammesse per le Pmi, nel limite massimo del 3%, le spese relative a consulenze connesse al programma d'investimento.
I soggetti beneficiari delle agevolazioni sono obbligati ad apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% del totale delle spese ammissibili e al mantenimento dei beni per almeno cinque anni o tre nel caso di Pmi.