Connettersi sempre, connettersi ovunque, anche in aereo. Un’esigenza crescente che sta inevitabilmente coinvolgendo anche il settore trasporti aerei, in particolar modo per quanto riguarda la clientela business.
Il network ABC ne ha messo in luce preoccupazioni e aspettative, analizzando la propensione utente verso il servizio di connettività a bordo. In alcuni casi, infatti, sembra che non si possa sapere in anticipo se si troverà o meno l’agognato segnale a bordo.
Online è disponibile anche una utile guida, completa anche se forse non aggiornatissima, ma che permette di farsi un’idea a riguardo.
Sono analizzate le diverse compagnie operative in Europa attive in questo senso, e indica anche come alternativa le soluzioni via satellite ed air-to-ground, che però hanno il limite di poter essere utilizzate solo quando si sorvolano aree abitate.
Precorritrice nel settore è stata l’iniziativa di Boeing chiamata Connexion by Boeing. Successivamente si sono affacciati sul mercato vari concorrenti, che stanno progressivamente stringendo accordi con le varie compagnie.
Ad esempio, per l’Europa abbiamo OnAir, sigla collegata al consorzio Airbus, che offre il servizio su alcuni voli Air France, BMI, British Airways e Ryanair. Panasonic Avionics ha invece un accordo con Lufthansa, che partirà dal 2010.
Altre aziende operano soprattutto negli Stati Uniti, come Gogo o Row 44, che però ha una partnership con la low-cost Norwegian.
Normalmente i prezzi di connessione variano a seconda della durata del volo, e sono chiaramente piuttosto alti, anche se presto o tardi destinati inevitabilmente a scendere. Sembra proprio che neanche in aria non potremo stare lontani da Internet.
Foto: flygraphix