Assegni bancari: si accorciano i tempi di incasso e di valuta

di Roberto Grementieri

Pubblicato 6 Novembre 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

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Dal 1° novembre i tempi di incasso degli assegni bancari si sono accorciati: 3 giorni lavorativi per la valuta di accredito – un giorno per gli assegni circolari – e 5 giorni (che diventeranno 4, come per i circolari, dal 1° aprile 2010) per l’effettiva messa a disposizione del denaro sul conto corrente. Sono entrati infatti in vigore le norme contenute dall’art. 2 del decreto 78/2009 (il cosiddetto Tremonti Ter) che indicano i tempi sulla disponibilità  delle somme incassate.

Nei primi 6 mesi del 2009, si legge in una nota dell’Associazione Bancaria Italia, la data di valuta media è stata pari a 5,6 giorni lavorativi per gli assegni bancari e 3,1 giorni lavorativi per i circolari, mentre a fine 2008 i tempi medi di messa a disposizione erano pari a 6,4 giorni per entrambi gli strumenti.

Le nuove norme permetterebbero una velocizzazione di circa 2 giorni lavorativi per tutte le operazioni.

Un risparmio che, visti i tassi minimi di remunerazione dei depositi, è di poca cosa, ma che potrebbe divenire significativo per un correntista che, grazie all’accorciamento dei tempi, riesca a evitare di andare in rosso.

Molti esperti del settore si interrogano su possibili (secondo alcuni probabili) aumenti delle commissioni sui conti correnti che le banche attuerebbero per colmare il mancato introito derivante dalla diminuzione dei giorni di valuta.

Ma cosa si può fare se il proprio Istituto di credito non si adegua ai nuovi termini?
In questo caso è utile che il cliente metta in mora la banca inviandole una raccomandata e che chiedendo, qualora vi siano, il risarcimento dei danni arrecati, dopodiché si può eventualmente agire giudizialmente.

Ma vi e’ una alternativa.
La mancata applicazione della Tremonti Ter rappresenta una tipica situazione che potrebbe essere trattata dall’Arbitro bancario finanziaro (Abf), il nuovo organo creato per risolvere in via stragiudiziale le controversie banche-clienti.

Prima di attivare l’Arbitro, il correntista dovrà  però presentare un reclamo in forma scritta all’istituto di credito e far trascorrere almeno 30 giorni.