Un'impresa che non investe è un'impresa che non guarda al futuro, che non ha voglia di crescere, che accetta di rimanere confinata in una nicchia piuttosto che emergere. Sia che la scelta ricada su investimenti immobiliari, finanziarie o di risorse intangibili (non si sottovalutino gli investimenti sulle risorse umane) e qualunque sia il core business o le strategie del management aziendale, ogni impresa deve inevitabilmente investire.
Nel libro La finanza nel governo dell'azienda di Michele Galeotti si fa riferimento ad una definizione di G. Brugger del 1987, che trova larghi consensi ancora oggi: l'investimento può essere definito:
una operazione di trasferimento di risorse nel tempo, caratterizzata dal prevalere di uscite monetarie nette in una prima fase e di entrate monetarie nette in una fase successiva.
Questo perché qualunque tipo di investimento si tramuterà nel medio/lungo termine in un ritorno di capitali innescando così un turn over finanziario che produrrà importanti benefici per l'intero sistema imprenditoriale.
Ogni investimento racchiude in sé insidiose problematiche per cui, nell'ottica di una strategia economico-finanziaria è necessario focalizzare l'attenzione sulla convenienza dell'impiego delle risorse finanziare in determinati progetti e quindi la possibilità di valutare gli impieghi di risorse monetarie investite sulla base della redditività futura.
Un particolare indice che restituisce il tasso di ritorno sugli investimenti (ROI, Return on investment) calcola il tasso che un investimento è in grado di generare ponderando i flussi di cassa annui in relazione al deprezzamento e, quindi, fornisce un'indicazione dei ricavi contabili che l'investimento sarà in grado di produrre. Per riuscire a ottenere il ROI è necessario calcolare il beneficio netto medio dato dal totale dei benefici depurati dai costi totali e dal deprezzamento diviso per la vita utile dell'investimento
(Benefici totali – Costi totali – Deprezzamento)/Vita utile dell'investimento = Beneficio netto medio.
Il beneficio netto sarà , quindi, diviso per l'investimento iniziale totale ottenendo così il ROI
Benefici netti medi/Investimento iniziale totale = ROI
E' forse proprio a causa della mancata convinzione che un investimento possa generare notevoli benefici che nell'ultimo periodo si registrano cali agli investimenti in campo Ict. In effetti secondo una stima Assinform, l'Associazione Nazionale dell'Information Technology, dello scorso mese di luglio oltre il 70% delle imprese italiane sta tagliando il budget IT spendendo il 40% in meno dei principali Paesi europei.