Sarà il verde a risollevare le sorti della economia mondiale? Sul viale del tramonto (forse) l’era della Old Economy, ridimensionata al giusto livello la stagione della New Economy (vi ricordate le dot-com?), è ora il momento della Green Economy.
L’aumentata sensibilità dei cittadini/consumatori nei confronti della sostenibilità dei propri consumi hanno introdotto nuovi imperativi e nuove strategie per il posizionamento di prodotti e servizi da parte delle imprese.
Anche l’Italia insegue la nuova tendenza e anche se, in alcuni casi, il lavoro da fare è ancora molto, sembrerebbe sempre più evidente che la green economy costituisce oramai un elemento di elevata importanza strategica per le Pmi.
Ben il 40% delle Pmi appare sempre più interessata a prodotti o tecnologie in grado di garantire un risparmio energetico e di minimizzare l’impatto ambientale specializzando la propria offerta o cambiando il prodotto di punta.
La nuova tendenza ha peraltro attirato cospicui finanziamenti con lo scopo di accelerare il passo di un mercato che si annuncia, secondo diverse fonti, in controtendenza rispetto all’economia tradizionale.
La Green Economy si afferma dunque come motore di iniziative imprenditoriali, in particolare le PMI e le imprese artigiane specializzate in edilizia sostenibile, o che si occupano di disinquinamento, pulizia di aree pubbliche, creazione e manutenzione di giardini e spazi verdi.
Non mancano in questo panorama anche le più svariate offerte formative per adeguare alla nuova tendenza le diverse figure professionali ed imprenditoriali, soprattutto nel caso delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico.
Le offerte formative danno peraltro importanti indicazioni sulle possibili tendenze del nuovo mondo del lavoro, anche se, strumenti ideati per l’incrocio tra domanda ed offerta di lavoro green, sono al momento ancora troppo poco utilizzati per la ricerca di qualifiche attinenti al business ecologico e sostenibile. Sarà forse a causa di un’utenza ancora poco informata del nuovo che avanza?
Ad ogni modo, quando si parla di Green Economy è ancora facile cadere nelle declinazioni “futuristiche”: se infatti abbondano le stime sugli impatti positivi futuri per lo sviluppo dell’economia, dell’occupazione e della qualità della vita è pur sempre vero che l’economia reale è (purtroppo) saldamente ancorata ad un presente piuttosto “al verde”.