A breve verrà attivato un nuovo corso di studi in Service Science nella forma di una laurea specialistica o un master.
Il progetto didattico nasce da una partnership fra Università La Sapienza di Roma e IBM, con cui la multinazionale IT ha stipulato una convenzione quadro fino al 2012.
L’obiettivo della collaborazione? promuovere progetti di ricerca e innovazione e creare nuove figure professionali, in linea con la rapida evoluzione delle tecnologie e dei sistemi aziendali.
Questa è la proposta di Jim Spohrer, esperto informatico e direttore dei centri di ricerca Alden IBM, convinto della necessità di innovare partendo proprio dalle Università , il luogo dove in potenza si gettano le basi per lo sviluppo socio-economico del futuro.
In una società in continua evoluzione, lo sviluppo di connessioni fra i sistemi formativi e aziendali, la valorizzazione delle risorse umane come leva di innovazione e la creazione di nuovi saperi specialistici, sono soluzioni indispensabili per aumentare il livello di produttività e la qualità dei servizi offerti al mercato.
Il nuovo corso in Service Science permetterà infatti di creare professionisti dotati di competenze diversificate: ingegneri informatici, comunicatori e sociologici allo stesso tempo.
Un job profile multidimensionale, fatto di saperi integrati derivati dalle scienze ingegneristiche e sociali, che permetterà di gestire situazioni complesse avvalendosi di discipline fino ad ora ancora poco comunicanti.
Quanto costerà alle aziende assumere figure così altamente professionalizzate? Potranno anche le Pmi dotarsi di questi nuovi manager IT?
Per i papà che leggono la nostra testata è utile riflettere sulla possibilità di investire in un corso di studi in Service Science per i propri figli, futuri protagonisti del mercato IT.