La rete Internet originale connetteva tra loro alcuni dei principali istituti di ricerca degli Stati Uniti e aveva lo scopo di agevolare la ricerca scientifica, tramite un sistema assai complesso. Oggi usare la Rete è per molti versi un “gioco da ragazzi”, tanto che la diffusione di Internet tra gli utenti ha portato ad una rivoluzione graduale in tutti i settori pubblici e privati.
Ma un tempo, Firefox o Internet Explorer non erano nemmeno concetti teorici. Inizialmente i ricercatori credevano che il protocollo di trasporto TCP avrebbe funzionato solo con i sistemi di grandi dimensioni per i quali era stato progettato!
Da quando fu dimostrato che le workstation potevano essere collegate in rete con i mainframe (big iron) e negli anno ’80 vennero assegnati dei nomi agli host , questo passaggio generò il sistema di nomi DNS e, dopo la nascita dell’ipertesto venne creato il primo browser chiamato WorldWideWeb ma poi rinominato Nexus.
Oggi parliamo di social network e web application con la massima disinvoltura, ma negli anni ’90 furono creati numerosi browser – come non ricordare Netscape? – “a scopo di lucro” lo scenario è mutato in maniera radicale, all’epoca assolutamente imprevedibile.
Anche il mondo di impresa e soprattutto quella della pubblicità ringrazia:all’inizio, infatti, tutte le pagine web erano statiche, non c’erano elementi mobili che comparivano a intermittenza e l’interazione era impensabile.
Per un gran numero di siti web questo era perfetto: si trattava di testo elettronico raccolto e distribuito. Inizialmente le homepage aziendali contenevano essenzialmente le informazioni sui contatti e una breve documentazione. Oggi, questo sarebbe a dir poco inutile, in quanto appena sufficiente a dirsi “in Rete”!
Vediamo gli step che hanno rivoluzionato Internet.
CGI. La prima soluzione per rendere più dinamico il Web fu Common Gateway Interface, che consentiva di creare programmi eseguiti dopo la richiesta dell’utente. Ad esempio, per visualizzare gli articoli in vendita con uno script CGI era possibile accedere al proprio database e visualizzare i risultati. Questi script potevano essere compilati in numerosi linguaggi, da Perl a Visual Basic e questo ne aumentò la diffusione.
APPLET. Nel 1995 fu annunciata la nascita di un nuovo linguaggio di programmazione: Java. Netscape Navigator che aveva fornito supporto per il nuovo linguaggio ne permise la diffusione. Era iniziata l’era delle applet, piccole applicazioni che potevano essere inserite in una pagina web. Per essere utilizzate il browser doveva supportare Java. Tuttavia era indispensabile utilizzare la versione adeguata al client e questo problema compromise questa tecnologia assieme alla possibilità di trovare script carenti che potevano creare problemi al client.
JAVASCRIPT. All’incirca nello stesso periodo, Netscape creò questo linguaggio. Era progettato per facilitare lo sviluppo delle applet agli sviluppatori e ai programmatori Web che non conoscevano Java – la risposta di Microsoft fu VbScript. Si poteva considerare la pagina come un oggetto e ciò aveva dato origine al modello DOM (Document Object Model). Inizialmente Javascript e DOM erano strettamente interconnessi ma poi si evolsero in costrutti separati. Alla fine, come standard W3C fu scelto DOM. Per Javascript il supporto dei browser era incostante e anche a causa della diffidenza degli utenti alla fine molti sviluppatori lo misero da parte.
SERVLET, ASP, PHP. Dopo un anno SUN lanciò i servlet. Il codice Java veniva ora eseguito in un server controllato dall’utente. Ciò permetteva di uniformare le applicazioni business esistenti e di aggiornare solo il server. Forniva l’accesso completo all’intero set di API – Application Programming Interface di Java. Tuttavia la progettazione dell’interfaccia poteva essere davvero difficoltosa. Come risposta alle pagine ASP di Microsoft furono create le pagine JSP JavaServer Page. Tra le altre soluzioni lato server nominiamo ad esempio PHP o Coldfusion.
FLASH. E’ stato commercializzato da Macromedia nel 1996. Consentiva di creare applicazioni dinamiche. Tuttavia Flash richiedeva il software sul client e il plugin doveva essere scaricato. Per timore dei virus molti utenti si rifiutavano di scaricare il software. Le applicazioni poi in alcuni casi potevano risultare un pò ‘pesanti’.
DHTML. La combinazione tra HTML, CSS, JAVASCRIPT e DOM. Non pienamente supportato dai browser e in quel caso gestito in modo diverso obbligava gli sviluppatori a creare codice per conoscere il tipo di browser utilizzato.
Derivate XML. Parliamo di XUL, XAML, MXML, XAMJ, le derivate del linguaggio XML di W3C che hanno avuto molto successo dalla loro nascita.
AJAX. Lo strumento per creare applicazioni basate sul browser, rilasciato nel 1999 come controllo ActiveX da Microsoft ma utilizzato in questo modo dal 2005. Funziona nella maggior parte dei browser moderni. Adottato da Google e supportato da Microsoft. Molti usano Ajax per risolvere situazioni di convalida particolarmente complesse.