Politiche ambientali in azienda: norme sulla certificazione EMAS e UNI EN ISO 14001

di Giuseppe Leonzio

Pubblicato 10 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:36

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Perché partire da una certificazione? Perché, se nella revisione delle politiche aziendali in ottica ambientale bisogna partire dal sistema di management, allora le certificazioni volontarie sono strumenti già  collaudati, che ne permettono una corretta revisione sulla base dei parametri ambientali della Ue.

Partendo dal presupposto che esistono soluzioni già  pronte all’uso dalle quali partire, vorrei fare un passo indietro molto sintetico per identificare il quadro d’insieme.

Cos’è una norma? Secondo la Direttiva Europea 98/34/CE del 22 giugno 1998 è la specifica tecnica, approvata da un organismo riconosciuto a svolgere attività  normativa per applicazione ripetuta o continua, la cui osservanza non sia obbligatoria e che appartenga ad una delle seguenti categorie:

  • norma internazionale (ISO): regolata dalla International Organization for Standardization è operante in oltre 170 paesi nel mondo;
  • norma europea (EN): regolata dal CEN-Comité Européen de Normalisation, istituzione no-profit di cui fanno parte 30 organizzazioni in rappresentanza degli stati membri a livello europeo;
  • norma nazionale (UNI): regolata dall’Ente Nazionale Italiano di Unificazione, organismo senza scopo di lucro, che gestisce la normazione italiana e fa parte come rappresentante del nostro paese dell’ISO e del CEN.

Nel caso di una norma UNI EN ISO ci troviamo di fronte i seguenti attori (in ordine dall’alto al basso): ISO => CEN => UNI => Organizzazione senza scopo di lucro per l’accreditamento degli organismi di certificazione e ispezione (ad esempio il SINCERT, ma ce ne sono anche altri) => Organismo che segue l’iter di certificazione e d’ispezione.

Diverso è l’approccio per quanto riguarda l’EMAS, visto che si tratta di un “Eco-Management and Audit Scheme” creato direttamente dalla Commissione Europea che ha poi trasferito a livello nazionale la gestione delle pratiche.
Nel caso italiano se ne occupa l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex-Apat).

In estrema sintesi l’importanza dell’argomento risiede nel determinare un sistema di management aziendale nel quale la vision sia collegata all’ambiente.
Il prosieguo dovrebbe essere dedicato alle stime sui costi e su quale sia la scelta più opportuna da compiersi per la propria azienda.

Visto che questo passaggio segue un percorso personale di conoscenza, mi limito a segnalare i seguenti documenti e link attraverso i quali attingere informazioni per compiere una scelta:

Costi, benefici e aspettative della certificazione ISO 14001 – Indagine molto approfondita svolta dal SINCERT e dal Centro Studi Qualità  Ambiente – Università  di Padova.

ISO 14001:2004 – Sezione dedicata sul sito dell’ISO alla norma 14001 relativa all’EMS (Environmental management systems), consiglio anche di dare un’occhiata alla 14004:2004 che risulta essere una guida ed un supporto tecnico sull’EMS.

Area dedicata all’EMAS nel portale dell’UE – Interessante sezione nella quale sono contenuti tutti i dati necessari per valutare questo strumento, consiglio la lettura approfondita della sezione FAQ perché secondo me è scritta molto bene ed inoltre riporta diversi passaggi utili tra i quali, ad esempio, i dati sui benefici ed i costi di EMAS.

Sito web dell’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) – Sito molto interessante visto che contiene una mole enorme di contenuti, a mio avviso uno dei migliori per comprendere il settore della normazione.

Sezione storia del BSI (The British Standards Institution) sia perché è stato sostanzialmente il primo organismo preposto ad emanare norme, nato nel 1901 come “Engineering Standards Committee”, e sia perché si noterà  come nella grande parte del processo di normazione il peso del Sistema Britannico è preponderante.

Sicuramente intraprendere un processo di normazione è molto costoso, non tanto per gli investimenti legati alle consulenze o le spese “vive” pagate agli enti di certificazione, quanto piuttosto per le spese da sostenere al fine di adeguare il ciclo produttivo. A mio avviso è su questo tema che il management dovrà  fare delle scelte decise ed importanti per il futuro del sistema impresa in ottica ambientale.