E’ interessante notare come in Italia le punte di eccellenza innovativa sono concentrate nelle grandi imprese, mentre le Pmi godono in misura minore l’opportunità di sfruttare le innovazioni tecnologiche nate dalla ricerca, a causa delle condizioni economiche e culturali che ne limitano l’intercettazione.
Una ricerca sull’impresa del futuro condotta d IBM in collaborazione con l’Economist, ha inoltre dimostrato l’importanza dei fattori tecnologici che per il 35% degli intervistati incidono sullo sviluppo dell’impresa.
Indicazione che stimola ulteriormente a migliorare il sistema di comunicazione fra mondo della Ricerca e Pmi, che per la loro struttura agile e flessibile, sono l’interlocutore privilegiato per conoscere e accogliere le innovazioni tecnologiche che nascono nei centri di ricerca italiani.
Ma come far dialogare il mondo della ricerca e dell’impresa? Creando start-up.
Facciamo un esempio pratico: Elab Scientific, società nata come spin-off dell’Istituto di Fisica applicata di Firenze che opera in sinergia con il CNR è un esempio di tale strategia. La società toscana sviluppa prodotti, eroga sistemi, procedure e servizi legati all’elettromagnetismo e ai suoi effetti sui processi industriali e sull’ambiente.
Elab oltre a realizzare strumenti e dispositivi elettromagnetici innovativi e di qualità , offre anche servizi di consulenza alle imprese che operano nei settori delle telecomunicazioni e della sicurezza, con l’intento di favorire il trasferimento tecnologico nel mondo produttivo.
La mission della Elab è iniziata grazie al finanziamento di un bando della Provincia di Firenze vinto dai ricercatori, che prevede di sostenerne la crescita nella fase di start-up con i ricavi derivati dalle sue attività di consulenza. Non è esclusa l’opportunità di ricorrere anche ai finanziamenti di privati sensibili alla sfida dell’innovazione tecnologica in ambito industriale.