Il passaparola è ormai considerato dai professionisti della comunicazione e del marketing uno strumento di notevole efficacia per promuovere prodotti e servizi, anche grazie alle nuove applicazioni rese possibili dal Web 2.0, come le campagne di marketing virale.
In uno studio sui consumi, l’agenzia californiana novaQuant, ha analizzato un panel di 600 utenti adulti per comprender come il passaparola influisca sulle scelte di prodotti e servizi come PC, operatori di telefonia mobile, e altri prodotti di consumo.
L’obiettivo principale della ricerca è stata la definizione di un quadro quantitativo per spiegare quali categorie merceologiche beneficiano maggiormente di azioni di marketing che fanno leva sul passaparola.
Dai risultati della ricerca si evince che i gruppi di prodotti e servizi più sensibili al condizionamento del passaparola sono:
1. prodotti hi-tech, come computer e fotocamere digitali
2. servizi locali, che implicano l’intermediazione di un professionista del settore
3. ristoranti e film
4. programmi televisivi
E’ interessante notare come sia soprattutto la scelta dei prodotti hi-tech a beneficiare maggiormente del passaparola, un dato significativo e prezioso per i marketing manager che agiscono nel settore ICT alle prese con la scelta di tattiche di marketing sempre più mirate.
Per le Pmi che operano in questo mercato è quindi possibile generare un passaparola positivo per aumentare la notorietà dei propri prodotti e servizi, grazie a strategie di marketing focalizzate su questo fenomeno e supportate dagli strumenti web 2.0.
Ma altrettanto importante è dire la “verità ” ai propri clienti sui prodotti/servizi pubblicizzati, per non innescare un ritorno d’immagine negativo subendo così un effetto boomerang generato dallo stesso passaparola!