Scatta oggi l’operazione “tasse leggere“, come è stata ribattezzata in Rete: la misura del Governo che fa riferimento al Decreto Legge 27 maggio 2008, n. 93 (G. U. 28 maggio 2008, n. 124), e che apre la strada alla nuova fase sperimentale per il calcolo dell’imponibile sui crediti maturati da oggi 1° luglio fino al 31 dicembre 2008. In altra parole, diventa operativa da oggi la nuova misura per la detassazione straordinari e premi produttività .
Come già illustrato a suo tempo, la nuova procedura costerà al Fisco circa 1 miliardo di euro, introducendo un’aliquota secca del 10% sulle ore di lavoro che i dipendenti di aziende private matureranno come straordinario, incentivi o premi di produzione. L’importo detassabile, però, non può essere superiore ai 3.000 euro.
Si tratta quindi di uno sgravio (parziale e troppo contenuto a detta di molti, soprattutto perché esclude i dipendenti di aziende pubbliche) su tutte le voci di salario con una retribuzione variabile.
Il tetto massimo imposto per la nuova procedura di calcolo, però, ricordiamo che non cambierà poi di molto lo scenario attuale: il limite di 30.000 euro impone che per godere delle tasse leggere il reddito loro annuo percepito da un dipendente non abbia superato tale cifra nel 2007.
La sperimentazione coinvolge anche i dipendenti part-time: i lavoratori con contratti precedenti al 28 maggio 2008 potranno quindi usufruire della detassazione con una riduzione dell’aliquota applicabile alle prestazioni di lavoro supplementare o fornite con clausole contrattuali che permettano la flessibilità delle prestazioni.
Il decreto, oggi al voto finale della Camera per essere convertito in Legge, promette risparmi fino a 700 euro per i dipendenti, e un nuovo impegnativo sistema di rendicontazione per le aziende.
I datori di lavoro, infatti, da oggi dovranno prestare attenzione a calcolare diversamente quanto maturato fino a ieri e quanto sarà invece maturato fino a fine anno.
L’altro punto da ricordare è che con la tassazione separata, straordinari e premi non saranno accumulati all’imponibile fiscale per il calcolo dell’addizionale regionale e comunale, anche se questi importi vanno comunque considerati ai fini dei consueti trattamenti previdenziali e assistenziali.
Se la sperimentazione darà i suoi frutti, comunque, dal nuovo anno ci si attende la convergenza del regime fiscale su quest’unico binario, considerato che a novembre si dovrebbe fare il punto sul nuovo sistema e decidere per il futuro.