iPhone e le prospettive per l’utenza aziendale

di Marco Mattioli

Pubblicato 8 Maggio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

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La distribuzione ufficiale dei palmari iPhone sta per iniziare anche in Italia, con un ritardo che solleva più di una perplessità , tenendo conto dell’attesa che si protrae ormai inspiegabilmente da mesi.

Resta il fatto che non sembrano ancora delineate le prospettive che il device della casa di Cupertino potrà  avere nel settore aziendale, sia in termini di disponibilità  di programmi che di servizi di assistenza post-vendita.

Rispetto a questi ultimi è ragionevole ritenere che, almeno sul piano della pura assistenza tecnica, l’imminente accordo tra Apple e TIM contempli una accurata valutazione dell’importanza di una rete nazionale costituita da centri di consulenza e riparazione qualificati.

Per rendere realmente appetibile l’iPhone per il mondo affari credo occorra comunque ampliare la prospettiva verso servizi IT che da tempo sia Nokia che RIM rendono disponibili, pur con pesi specifici ovviamente diversi.

Qualche passo verso tale direzione pare arrivi dalla versione 2.0 del software, come si deduce dall’Enterprise Beta Program. L’aspetto di maggiore rilievo è rappresentato dal previsto supporto di Microsoft Exchange ActiveSync, rivolto in particolare all’integrazione con Exchange server 2003 o 2007.

Quali funzionalità  verranno rese disponibili? Innanzitutto la tecnologia Push, che consentirà  agli utenti di gestire in modalità  wireless posta elettronica, agenda e rubrica in tempo reale, con relativa sincronizzazione automatica remota.

Ciò deve avvenire nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy ed a tal proposito sono previsti diversi protocolli VPN con autenticazione, favorendo l’applicazione forzata di politiche di protezione.

E’ inoltre prevista la possibilità  da parte dei tecnici IT di configurare i terminali, sempre da remoto, sia per mantenere un adeguato livello operativo sul parco software installato, che per limitare i danni in caso di furto o smarrimento.

Non resta dunque che attendere i prossimi mesi per capire se queste opportunità  verranno colte dalle imprese, considerando situazioni che in certi ambiti appaiono consolidate, anche se l’integrazione con Exchange potrebbe favorire cambi di direzione.