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Notebook e tecnologie "anti-furto": meglio hardware o software?

di Filippo Vendrame

Pubblicato 29 Aprile 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

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Ammettiamolo: quando siamo in giro per lavoro, il terrore che il nostro notebook venga danneggiato o peggio rubato durante il viaggio è molto forte. Non tanto per il costo in sé (e già  questo non è poco), ma sopratutto perché sapere i nostri dati sensibili in mano a sconosciuti non è cosa “piacevole”…

Intel arriva in questi giorni a darci nuove speranze di protezione: la società  ha da poco annunciato che ha avviato la sperimentazione del sistema “Anti-Theft Technology” che dovrebbe proteggere i nostri notebook dai malintenzionati in caso di smarrimento o furto.

Non è ancora ben chiaro come agirà  questo innovativo sistema, se a livello di password o se serviranno codici casuali da generare ogni volta (come nell’home banking). Fatto sta che Intel garantisce che la protezione sarà  totale.

L’estensione di questa tecnologia permetterà  anche il mancato funzionamento del notebook in caso il utenti malintenzionati vogliano provare a sostituire l’hard disk. Insomma, a meno che dinanzi allo schermo non ci sia il legittimo proprietario, il computer potrà  essere utilizzato solo come un ingombrante fermacarte.

In futuro, Intel pensa anche di estendere questo “antifurto” all’utilizzo con il Gps, per permettere di poter ritrovare il maltolto.
Non si conoscono ancora le tempistiche del rilascio di questa tecnologia, ma è interessante notare come ci stiano lavorando anche Phoenix, Utimaco, McAfee, Lenovo e Fujitsu.

Avremo presto notebook inviolabili con antifurto satellitare come le più lussuose delle automobili? Forse…. Ma sicuramente avremo fatto un bel passo avanti nel campo della sicurezza…

Eppure sono in molti a ritenere eccessiva una tecnologia di protezione hardware, preferendo rimanere nella sfera dei classici prodotti software. Verrebbe da chiedersi: perché non tutti e due?
Giriamo a voi l’interrogativo…..