L’Enterprise 2.0 fa bene al business?

di Tullio Matteo Fanti

Pubblicato 14 Gennaio 2008
Aggiornato 17 Luglio 2013 11:53

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Un recente dibattito telematico ha visto Andrew McAfee, l'uomo che rappresenta l'Enterprise 2.0, sfidare verbalmente Tom Davenport, scettico sull'adozione del software Web 2.0

Un recente Webcast ha visto Andrew McAfee, sempre più spesso associato al termine Enterprise 2.0 e Tom Davenport, poco convinto del reale valore del Web 2.0, in evidente disaccordo sulla effettiva utilità del social networking in ambito business.

Con il termine Enterprise 2.0 si intente «l’utilizzo di piattaforme di social software all’interno di aziende o tra compagnie e i loro partner o clienti», come ha spiegato lo stesso McAfee; si tratterebbe in pratica di introdurre all’interno delle aziende le filosofie proprie del Web 2.0, una tendenza decisamente nuova e la cui utilità è tuttora frutto di accese discussioni.

Secondo quanto affermato nel dibattito da Davenport, la maggior parte degli wiki potrebbero essere stati realizzati con Lotus Note, quindi, perché promuovere una nuova tecnologia quando la vecchia potrebbe fare praticamente le stesse cose? Inoltre, il termine “Enterprise 2.0” è a giudizio di Davenport decisamente troppo pomposo.

Nonostante alcuni applicativi si adattano bene alle tecnologie Enterprise 2.0, in fin dei conti la struttura organizzativa delle aziende nelle quali essi si sono inseriti, non è poi cambiata più di tanto; un nome decisamente più adatto sarebbe stato “Management 1.5” oppure “Groupware 2.0.

McAfee dal canto suo ha dichiarato come il software sociale non intenda porre fine alle attuali modalità con cui le società sono strutturate e organizzate: non si tratta di annullare come per magia l’attuale burocrazia e organizzazione delle aziende, né di affermare che fino a pochi anni fa fosse impossibile instaurare forme di collaborazione. Secondo il suo punto di vista, si tratta solamente di avere più strumenti a disposizione.

Il dibattito si è poi focalizzato sulle barriere poste dai leader delle compagnie nei confronti dell’adozione del Web 2.0. McAfee ha parlato di una naturale riluttanza a concedere un po’ di controllo al di là del flusso attuale e ad autorizzare un maggior movimento delle informazioni legate alle attività delle aziende. Anche le preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati esposti non sarebbero infondate, anche se non costituirebbero una novità.

Davenport si è dimostrato inoltre alquanto perplesso riguardo ai vantaggi derivanti dal portare una blogsfera all’interno delle attuali compagnie: si tratterebbe di distogliere il personale dal pur vecchio ma sempre indispensabile dialogo interno.

«Non ho mai avuto l’intenzione di affermare che l’Enterprise 2.0 renda le discussioni faccia a faccia inutili», ha risposto McAfee. «Permette invece di controllare attentamente cosa succede all’interno dell’organizzazione».