Finanziaria 2008: arrivano le fatture elettroniche?

di Giovanni De Vidi

Pubblicato 22 Febbraio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:45

Le fatture viaggeranno on-line. La Legge Finanziaria 2008 prevede infatti l’obbligo dell’invio telematico delle fatture per tutte quelle aziende che hanno rapporti commerciali con gli enti pubblici.

Il provvedimento è contemplato nei commi dal 209 al 214 del primo dei tre articoli in cui si articola la legge finanziaria 2008 (24 dicembre 2007, n. 244), che non si limita a definire l’obbligo di emissione delle fatture ma lo estende a tutto il loro ciclo di vita includendo quindi anche la conservazione e la archiviazione delle stesse.

Tale obbligo (che si estende anche alle note, ai conti, alle parcelle e simili) dovrebbe decorrere dal primo di Luglio, poiché è condizionato dall’approvazione di uno specifico decreto d’attuazione del Ministro dell’Economia e delle Finanze da emanarsi entro il 31 Marzo contenente gli aspetti tecnici del cosiddetto “Sistema di Interscambio”.

Da tale termine la legge recita che le pubbliche amministrazioni non possono “accettare le fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né possono procedere ad alcun pagamento, nemmeno parziale, sino all’invio in forma elettronica”.

L’Italia è il secondo paese europeo, dopo la Danimarca, ad introdurre questa innovazione che non mancherà  di portare, nel lungo periodo, innegabili benefici in termini di risparmio e ottimizzazione dei processi ma soprattutto rappresenta uno stimolo all’innovazione per tutto il comparto imprenditoriale che potrà , in tempi e modi propri, seguirne l’esempio.

Per ora la maggior parte dei problemi resta a carico delle aziende, soprattutto quelle più piccole, che saranno costrette a ricorrere all’aggiornamento dei software gestionali per assolvere tale esigenza; infatti per fattura elettronica non si intende un archivio in formato digitale bensì un vero e proprio flusso di dati in base a un tracciato record prestabilito con “data certa” e “firma digitale”.

Ovviamente non mancano i soliti scettici che, memori dell’italico vizio del continuo rinvio, sperano che la legge possa slittare all’ultimo momento di qualche anno. E l’attuale situazione politica italiana sembra giocare a loro favore. Cosa succederà ? Come deve muoversi l’imprenditore?