Lavorare in azienda, oggi come oggi, significa trascorrere gran parte del tempo in Rete. Con il suo patrimonio di informazioni e servizi, Internet è una sorta di secondo ufficio, che si integra alla perfezione con il proprio desk quotidiano, quello fisico, fatto di soluzioni e strumenti tecnologici per accrescere la produttività .
Inutile dire che i lavoratori business, con tale costante training, diventano dei perfetti “animali digitali“, vigili e all’erta, sempre pronti a esplorare, conoscere, indagare la Rete per cogliere informazioni, soluzioni e prodotti di proprio interesse. In primis per scopi professionali, ma chiaramente senza escludere la sfera personale.
Consapevoli di questa forte attitudine al consumo web, i lavoratori online stanno diventando, quindi, il target ideale dei pubblicitari, che sempre di più focalizzano su di loro la propria attenzione, plasmando su di loro campagne promozionali e modelli di fruizione dei contenuti proposti, affinché possano risultare di interesse per questa specifica fascia d’utenza.
A confermare questa ipotesi, è stato anche un recente studio condotto da Burst Media, di cui mi è capitato di leggere in Rete.
Secondo la ricerca, i lavoratori online sembrerebbero effettivamente essere il target primario per gli advertiser: innanzitutto, il 35,5% degli utenti web intervistati ha confermato di trascorrere su Internet un minino di tre ore al giorno. Inoltre, il 22,3% di questi ha dichiarato l’ufficio il luogo principale da cui ci si connette e naviga.
Un dato non trascurabile, se si considera il valore potenziale di queste fasce d’utenza in termini di acquisti online.
Senza contare che, a ogni modo, circa un quarto (26,6%) dell’intero tempo speso in Rete vede viene ritagliato dalle ore di lavoro. Il punto è che non tutto le ore di navigazione sul posto di lavoro hanno come scopo… il lavoro!
Secondo i dati della ricerca, l’utilizzo del web ad uso personale in ufficio ammonta al 26,2% del tempo totale. Questo perché anche i dipendenti accedono a social networks, effettuano ricerche private o acquisti in Rete.
Praticamente la metà dei lavoratori (51,2%) ha ammesso di dedicarsi allo shopping online tra un’attività di lavoro ed un’altra.
Cosa può significare tutto questo? Che puntare all’advertisment online è senz’altro una scelta vincente, considerate le potenzialità di acquisto (per scopi aziendali e non) delle fasce d’utenza business…