Il vostro gestore di telefonia mobile non soddisfa le vostre esigenze in quanto a rapporto qualità /prezzo?
Volete far convergere le vostre comunicazioni aziendali sulla rete di un nuovo operatore senza dover cambiare perdere i riferimenti telefonici già diffusi presso clienti e contatti professionali?
E soprattutto, volete procedere all’operazione senza rischiare di rimanere bloccati anche per settimane e mesi, tagliati fuori dal servizio in attesa che la pratica di trasferimento venga portata a termine?
Niente paura, l’Agcom ha finalmente risposto alle lamentele dei consumatori, che rimarcavano i danni subiti dagli eccessivi ritardi nel godere dell’opzione di number portability qualora si procedesse al cambio di gestore.
Con la delibera n. 126/07/CIR, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha infatti avviato l’iter per sveltire le procedure che consentono agli utenti di effettuare il passaggio da un operatore mobile ad un altro godendo della portabilità del numero.
Spinti dall’incremento di richieste dovuto all’ingresso sul mercato italiano delle TLC dei nuovi Mvno (Poste, Coop, Carrefour, ecc.), l’Agcom consente così di poter scegliere con maggiore libertà il gestore che meglio risponde alle proprie esigenze, senza il rischio di eccessive lungaggini burocratiche qualora si voglia conservare il proprio numero telefonico e soprattutto senza conseguenze negative sulla qualità del servizio reso agli utenti.
La delibera, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, nasce dalla volontà di garantire una piena concorrenza sul mercato, dal momento che ad oggi i tempi tecnici e burocratici per ottenere la portabilità del numero possono arrivare anche a diverse settimane.
Considerato che le potenziali richieste di portabilità del numero arrivano fino a quota 14 milioni, è evidente che fosse necessario agire tempestivamente per tutelare un così vasto numero di utenti e proteggere lo stesso il mercato, a rischio “entropia”.
Il precedente tetto massimo di richieste giornaliere da evadere passa per i gestori Tim e Vodafone da novemila a dodicimila. Wind e 3 invece, dovranno comunicare all’Autorità , entro il giorno 10 di ciascun mese, il numero medio di richieste ricevute: se gli ordini saranno più di ottomila anche per loro il tetto massimo salirà a dodicimila.
Per un’azienda, l’idea di sostituire il proprio operatore mobile è spesso costellata dai dubbi sui possibili problemi e contrattempi che una scelta del genere potrebbe comportare. Contrattempi che, in un mercato in cui essere sempre rintracciabili è considerato un must, potrebbero arrecare gravi danni economici. Forse, con questa mossa dell’Agcom, gli imprenditori possono avere un pensiero in meno…